| MILANO, AREA C: FIOCCANO LE MULTE. 2000 FURBETTI AL GIORNO
Articolo del: 23/03/2012 Autore: Michela Corna
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MILANO - Area C miete le prime vittime, segnando la fine del toto-multe: sono partite ieri le prime sanzioni, mentre oggi si tirano le somme sulle contravvenzioni delle prime 3 settimane di congestion. Gli automobilisti sono stati abbastanza disciplinati, visto che i dati definitivi sfornati dal cervellone di Area C confermerebbero la metà delle multe stimate: 2mila al giorno, sommati i veicoli che non hanno pagato il pedaggio e quelli che, pur essendo banditi dalla Cerchia perché superinquinanti (benzina Euro 0, diesel Euro 0,1,2,3), hanno ugualmente oltrepassato i varchi; quest’ultimi sono circa un terzo del totale. Toto-multe svelato: se il trend sarà confermato anche a febbraio, si parla di circa 80mila sanzioni, da 87 euro a botta, nell’arco dei 2 mesi di vita del provvedimento a fronte di oltre 82mila ingressi al giorno. Area C fa incassare al Comune non solo milioni di euro, ma anche l’ennesimo ricorso. A passare per le vie legali sono i dipendenti del Policlinico di via Sforza: 5 euro al giorno è un salasso e molti sono pronti a chiedere il trasferimento. A prendersi carico delle lamentele il leghista Matteo Salvini: «Non si può far pagare chi, medico o volontario, lavora per salvare le vite dei milanesi. Se l’ amministrazione non lo capisce, bloccheremo la circonvallazione interna». I dottori chiedono l’esenzione. Non sono gli unici ad essere sul piede di guerra. Anche i commercianti del Comitato no Area C promettono battaglia: «Dopo che l’ assessore al commercio - dichiara la portavoce Eleonora Scaramucci – ha disdetto l’appuntamento che avevamo fissato ieri pomeriggio, riprenderemo le iniziative di protesta. La giunta del dialogo ci ha delusi». La Scaramucci punta il dito sull’assemblea svoltasi l’altra sera con i pro-Area C: «Sembrava fiabilandia, sentendo parlare di zone 30 in via Torino, corso Italia e piazza Missori e di pedonalizzazioni diffuse. Si parla di Milano come se dovesse essere un paese di campagna. È la capitale produttiva e non si può cambiare la sua fisiologia». (ass)
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