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chi dimentica a casa l'abbonamento avrà tre giorni di tempo per evitare la multa
Giro di vite sulle multe Atm: quelle
non pagate ammontano a 12 milioni
L'azienda incassa soltanto il 30% delle sanzioni. In arrivo i tornelli elettronici in uscita

Articolo del: 29/03/2012
Autore: Armando Stella

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MILANO - Oltre dodici milioni di mancati introiti: Atm fa le multe ma fatica a riscuoterle. È una caccia doppia e disperata, agli evasori e ai fantasmi. L'azienda incassa solo il 30 per cento dei verbali staccati su bus, tram e metrò: sono 5,33 milioni su 17,7 milioni di euro complessivi. C'è un enorme flusso di denaro che si perde nelle procedure di recupero crediti: «Dobbiamo organizzare un sistema sanzionatorio più efficiente», riflette ad alta voce il presidente Bruno Rota. L'urgenza della riforma è dettata dall'analisi contabile delle contravvenzioni. Un buco nero. I tassi di evasione superano le ottimistiche stime del passato (sono «abbondantemente oltre il 2 per cento in metrò e il 10 per cento in superficie») ma i ricavi restano sotto la soglia di tolleranza. Per ristabilire conti e regole, l'azienda ha programmato due interventi. Il primo scatterà il 2 maggio: una revisione dei costi delle sanzioni (chi patteggia la pena e paga subito, avrà lo sconto). Il secondo progetto prova a irrobustire la catena dei controlli in metropolitana: saranno attivati i tornelli elettronici anche in uscita dalle fermate (la sperimentazione partirà in dieci stazioni).

Messaggi ai passeggeri del trasporto pubblico: la municipalizzata si affida a un sistema sanzionatorio più «equo» per scoraggiare le frodi, fare cassa e ridurre le perdite (perché non bastano 118 controllori-tutor su 1.350 chilometri di linee di superficie e nelle metropolitane). La prima mossa è una «rimodulazione» delle contravvenzioni (sollecitata dal Difensore civico) condivisa dal presidente Rota con l'assessore comunale alla Mobilità, Pierfrancesco Maran: categorie, importi e tempi vengono ridefiniti sulla base della gravità dell'infrazione; chi concilia e paga in contanti, spende 5 euro di meno (la tariffa scende da 50 a 45 euro più il costo del biglietto urbano da 1,50 euro); gli abbonati sorpresi senza tessera hanno tre giorni per dimostrare la loro buona fede, presentarsi all'Atm Point ed evitare la multa (Maran: «È un doveroso gesto di attenzione»); i costi salgono, invece, per chi decide di saldare il debito entro due mesi dall'infrazione (da 50 a 65 euro).

I controllori Atm staccano circa 375 verbali l'anno, ma quelli effettivamente «pagati» sono poco meno di 115 mila (il 30 per cento, appunto). La quota dei passeggeri abusivi è evidentemente più alta sui mezzi di superficie, rispetto alla metropolitana. La linea «nera» è la 90/91: solo sulla filovia dei viali esterni, nel 2010, sono stati puniti 30 mila passeggeri senza biglietto. Il problema, come si è visto, è riscuotere le multe: i portoghesi «seriali» danno false generalità ai controllori, si rifiutano di mostrare i documenti, indicano residenze fittizie, mettono a verbale nomi e luoghi inesistenti. Rintracciarli, una volta scesi dal tram, è impossibile anche per le agenzie private di recupero crediti (l'89 per cento dei morosi è straniero, moltissimi gli irregolari).

I «furbetti» del metrò usano trucchi diversi: oltrepassano i tornelli a coppie di due, infilano varchi laterali proibiti, utilizzano biglietti di valore inferiore rispetto al prezzo stabilito per la tratta di viaggio. Nelle prossime settimane, in accordo con il Comune, Atm attiverà sperimentalmente il filtro elettronico anche all'uscita di dieci stazioni: Duomo, Loreto, Pagano, Sondrio, Amendola Fiera, Centrale, Gioia, Cologno Centro, Porto di Mare e Corvetto. «Sarà un test non traumatico per i passeggeri», assicura il presidente Rota. Ogni pendolare impiegherà 18 secondi in più per risalire le scale, avanzare nella fila e abbandonare la stazione.

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