| Palazzo Marino: telecamere spente alle 18. «Sconti, feste e più mezzi Atm» Area C, l'ok dei negozianti «Fuorisalone ogni giovedì» I commercianti: shopping e arte per il rilancio economico. Necessario investire in eventi serali per la città
Articolo del: 30/03/2012 Autore: Armando Stella
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MILANO - «Sì al Fuorisalone settimanale dell'Area C». I testimonial della campagna di primavera lavorano nei Bastioni, e dicono: «Un'offerta integrata di shopping, cultura, arte e mobilità alternativa può restituire l'immagine di una Milano aperta, viva, in movimento, in fermento». Sono imprenditori e manager, ristoratori e commercianti, l'ala «illuminata» della piccola economia del centro storico. Approvano o criticano il ticket antitraffico, ma non lo demonizzano. Pesano i disastri della crisi e i danni del pedaggio, «ma senza speculazioni». E ora offrono un patto al Comune: «Facciamo lavoro di squadra, noi sosteniamo i "Giovedì di Milano"». Il progetto: telecamere sui Bastioni spente in anticipo (alle ore 18 anziché alle 19.30), visite gratuite nei musei civici, mostre in saldo, biglietto unico e più corse serali dei mezzi Atm, sconti sul bike sharing , orari prolungati nei negozi e menu a tema nei ristoranti. Parole chiave: shopping, intrattenimento, cultura. Il senso: «Riempiamo l'Area C di eventi per recuperare clienti, incassi e vitalità».
La svolta è nel linguaggio e nei contenuti. Unione Confcommercio - l'associazione di categoria più rappresentativa - non protesta contro Area C, si smarca dai comitati di esercenti «No charge» e lavora con la giunta Pisapia per migliorare la città. Partendo dai giovedì del mini-ticket. Giovedì di festa. Appuntamento fisso. Il lungo confronto sul cartellone delle manifestazioni ha fatto slittare l'inaugurazione (al 26 aprile o alla prima settimana di maggio). Ma i commercianti sono pronti. Guido Cancellieri, 41 anni, è il proprietario del Fashion Café di Brera e del Mama Burger: «Il successo della Vogue night e delle notti bianche dimostra che quando Milano si muove, i cittadini rispondono». Pier Galli, 36 anni, gestisce il ristorante Galleria ed è consigliere delegato dell'associazione Salotto di Milano: «I turisti stranieri continuano ad affollare la zona monumentale del centro, ma il ticket ha ridotto le presenze dei milanesi. I "Giovedì di Milano" possono diventare un Fuorisalone settimanale che restituisca fiducia ai milanesi e ossigeno alle imprese».
Fiducia. Ossigeno. Guglielmo Miani, 36 anni, manager di Larusmiani e presidente dell'associazione di via Montenapoleone, promuove l'effetto anti traffico di Area C, e rilancia: «Noi siamo stati i primi a investire sugli eventi serali infrasettimanali, la Dolce vita e la Vendemmia. Lavoreremo con il Comune per favorire il successo dei giovedì organizzati». Bisogna puntare sulle grandi mostre e sui tesori d'arte «per risvegliare turismo e interesse», dice Fabio Moroni, 55 anni, titolare di Moroni Gomma: «L'ultima domenica a piedi ha riportato migliaia di persone in centro. Un segnale. Milano si muove se c'è una proposta interessante, con eventi di qualità».
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