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Raccolta di firme. «Troppi rischi, non la useremo»
Metrò 5, rivolta dei residenti
«Pericoloso, si potrebbe allagare»
«In caso di esondazione del Seveso c'è il reale pericolo che i passeggeri possano fare la fine dei topi»

Articolo del: 19/04/2012
Autore: Rossella Verga

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MILANO - La linea lilla è quasi pronta al debutto e alla mini inaugurazione per l'arrivo del Papa, ma i cittadini del quartiere Niguarda tirano il freno. Temono nuove esondazioni e sono preoccupati per i potenziali rischi per i passeggeri della MM5. Chiedono al Comune indicazioni su come comportarsi in caso di emergenza. Sollecitano interventi strutturali. In 5.300 hanno firmato una petizione per invocare finalmente una «soluzione seria». «Ho incontrato residenti e commercianti come responsabile del comitato "Stop esonda Seveso" - racconta il coordinatore Pierluigi Angioni - In tanti mi hanno detto che non prenderanno mai il nuovo metrò. La gente non vuole fare la fine del topo».

Non bastano a tranquillizzare i cittadini quei gradini-barriera, alti complessivamente 70 centimetri, che sarà necessario salire per poter raggiungere le quattro fermate sul tratto a rischio, lungo viale Zara. «Hanno scelto questa soluzione per garantire la sicurezza dei passeggeri - incalza Angioni - Ma se si dovesse ripetere un'esondazione come quella del '75, i gradini non sarebbero sufficienti ad impedire all'acqua di entrare nel metrò». «Il problema - aggiunge il consigliere del Pd, Marco Cormio - è che gran parte della linea 5 è stata progettata in un'area di esondazione».

La paura dei residenti rimbalza in commissione a Palazzo Marino, davanti agli assessori alla Mobilità e all'Ambiente, Pierfrancesco Maran, alla Sicurezza e Protezione civile, Marco Granelli, e ai consiglieri comunali. Un incontro proposto da Cormio per fare il punto sulla situazione, conclusosi con l'ammissione indiretta che al momento è tutto fermo e che la soluzione appare ancora lontana. Il luogo immaginato da Mm per posizionare la vasca di laminazione di Milano, cioè il Parco Nord, non piace a nessuno. «Una vasca al Parco Nord non è neanche da prendere in considerazione - osserva il presidente della commissione Mobilità e Ambiente, Carlo Monguzzi - Il Comune lì ci pianta gli alberi, mette nuove panchine, certo non costruisce un bacino di laminazione. Un conto è lo studio dei tecnici, rispettato. Altro è la scelta politica».

Al di fuori dei confini milanesi le cose non vanno meglio. Gli altri Comuni chiamati ad ospitare gli invasi anti-esondazione (in primis Senago) stranamente non sono felici di beccarsi le acque pestilenziali del Seveso. Unico dato positivo: la giunta, notizia annunciata ieri da Maran, accantonerà nel bilancio 2012 circa 30 milioni di euro per gli interventi necessari (anche da realizzare su altri comuni). Ma l'opposizione fa notare che «non esiste alcun progetto esecutivo. «Sono soldi finti», riassume il capogruppo del Pdl, Carlo Masseroli. «Grosse perplessità» sulla nuova vasca al Parco Nord ha espresso anche Stefano Indovino a nome del consiglio di Zona 9. «Come zona chiediamo un'analisi dei fanghi del Seveso - ha aggiunto - per capire se sono nocivi oppure no». Prossima puntata: l'audizione in commissione della Regione.

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