Articolo del: 19/07/2008 Autore: Luca Salvi
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Ogni sera, sulle sponde dei due Navigli (Grande e Pavese) trascorre la calda movida estiva. Ma l’annus horribilis per le tasche degli italiani non ha risparmiato la clientela dei tanti locali disseminati nella zona. Anche i cantieri sono un problema, soprattutto quello del parcheggio della Darsena, bloccato da più di due anni per il ritrovamento di reperti archeologici e le proteste dei residenti. I posti auto così latitano. Cosa che ha spinto molti navigliofili a preferire altre mete della movida milanese: Sempione, Porta Venezia e Brera-Garibaldi-Como.
Una barca, sorella di quelle che da qualche mese fanno la spola con Gaggiano, transita tra i canali diffondendo musica. È una delle tante iniziative promosse per l’'Estate sui Navigli 2008' dall’associazione Navigli Domani (formata dai gestori dei locali) e dall’associazione culturale Naviglio Pavese, per una spesa di circa 240 mila euro. Lo scopo è attirare di nuovo milanesi e turisti nelle vie che partono da piazza XXIV Maggio.
Un brusio indistinto è il tappeto sonoro di questa zona. Molti negozi sono aperti fino a tardi. "Passa meno gente che nel 2007", si rammarica Marco Ghiacci, titolare del locale 'Màs'. Anche per quest’anno è stata creata un’isola pedonale. Bar e ristoranti devono rispettare alcune regole: ripulire ogni sera la strada attorno al loro locale prima del passaggio dei mezzi dell’Amsa, attrezzare i dehors in modo uniforme, secondo il 'Piano sistema arredi' concordato con il Comune, e far partire quello che l’assessore Maiolo chiama "servizio cortesia". Sono previsti steward per i fine settimana.
Sugli arredi, non tutti sono riusciti a provvedere in tempo: molti stanno aspettando il ricambio in questi giorni. "Una buona idea - ammette Ghiacci -, anche se è un periodo di magra e sono spese ulteriori. Ci hanno chiesto di eliminare i materiali pubblicitari e di cambiar le coperture. L’anno prossimo toccherà ai tavolini e alle sedie". Chi aveva ancora mobilia vecchia, ha approfittato dell’ordinanza. "La decisione di cambiare e uniformare gli arredi è stata presa perché alcuni erano poco decorosi - spiega la titolare del locale 'Al Coccio''. L’Alzaia Naviglio Pavese comincia a svuotarsi già dopo la mezzanotte, cosa strana per una via frequentatissima di solito da studenti fuori sede. Tassativi anche gli orari: chiusura alle 2 (in agosto, sperimentalmente alle 3); divieto di vendere birra in bottiglia dopo le 21.
I divanetti zebrati sono il simbolo dello 'Slice cafè', uno dei locali più vivi anche a tarda ora, ma dovranno essere sostituiti. "Ci adegueremo - sostiene il gestore -. No problem, se la linea è quella di avere uno stesso tipo di arredi. Ma si possono fare altre cose per valorizzare la zona: rendere permanente l’isola pedonale, per esempio. Ogni locale si farebbe il suo spazio. E allungare gli orari a luglio e agosto. Comunque, qua si fanno cose da 'zingari'. Il blocco del parcheggio ci toglie clienti. Gli abitanti sanno solo fare petizioni". Verso le 2 i locali si apprestano a chiudere, nessuno sgarra. Qualche bevitore girovaga ancora, ma sono in pochi. In genere si trovano in qualche gyreria, kebbaberia o chioschetto. A poco a poco fanno la loro comparsa spacciatori dal continente nero.
Commento: Ora anche i commercianti e i titolari dei locali cominciano ad accorgersi che se non si dà alla gente la possibilità di parcheggiare, quella non viene più. Certo, fin qui il Comune è quello che ci ha lucrato di più: licenze dai commercianti, gratta e sosta e multe dagli avventori. A subire i residenti, la cui zona è stata trasformata in un divertimentificio, senza riguardi per la quiete, le loro esigenze di mobilità e neanche per la sicurezza.
Naturalmente, inaccettabile l' idea di estendere a tutto l' anno l' "isola pedonale"!
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