Articolo del: 10/06/2012
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Il Comune ricorre al Consiglio di Stato contro Metro 5 spa. La giunta di Palazzo Marino ha deciso di impugnare in appello la sentenza del Tar Lombardia che riguarda una controversia sul rapporto di concessione per la progettazione, costruzione e gestione della linea 5 della metropolitana milanese, stabilito tra il concedente (Comune di Milano) e la società concessionaria (Metro 5 Spa). Metro 5 Spa ha chiesto il pagamento dei maggiori costi di costruzione della linea 5 della metropolitana sostenuti nell'anno 2008 a causa dell'aumento dei prezzi dei materiali. Il Comune si oppone al pagamento di questi maggiori costi, perch´ non sono dovuti n´ per legge, n´ per convenzione. Infatti, le norme di legge che prevedono la compensazione per l'aumento del prezzo dei materiali da costruzione sono dettate per i contratti di appalto di lavori e non sono applicabili alla concessione di lavori. In quest'ultimo caso si tratta, infatti, di un contratto del tutto differente, dove la controprestazione per la costruzione dell'opera pubblica è costituita dai profitti della gestione per un periodo di tempo idoneo a riequilibrare l'investimento privato che, nel caso in questione, è integrato da un contributo pubblico di Stato e Comune. La sentenza del Tar da un lato riconosce che «il contratto di concessione esclude che la copertura dei costi dell'opera possa automaticamente dare luogo a versamenti in denaro diversi ed ulteriori rispetto a quelli contrattualmente previsti a titolo di contributo». Dall'altro lato, ed è questa la parte di cui il Comune chiede la riforma, la sentenza ritiene che l'aumento dei prezzi dei materiali possa rientrare nelle cause di «forza maggiore» scaricandone indebitamente il rischio e il costo sull'amministrazione e aprendo così il varco a ulteriori pretese e contenziosi.
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