Articolo del: 19/07/2012
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Con un'oblazione di 32mila euro, i costruttori del parcheggio mai nato sulla Darsena potrebbero vedersi dichiarato estinto il processo in cui sono imputati di abbandono di rifiuti e deturpamento di bellezze naturali nel cantiere lungo il Naviglio che avrebbe dovuto ospitare un parcheggio interrato da 713 posti auto. Il giudice li ha ammessi alla procedura in base alla quale chi ha commesso una contravvenzione per cui è prevista la sola pena dell'ammenda può estinguere il reato pagando una somma pari a un terzo del massimo della pena pecuniaria stabilita. In questo caso, il legale rappresentante di «Progetto Darsena spa», Ezio Pellegrini, e il vice presidente Giuseppe Villoresi, sono stati ammessi a oblare con 16.098,17 euro a testa per non aver impedito, tra il 2006 e il 2009, che l'area sottoposta al vincolo della Sovrintendenza per i beni culturali venisse occupata dal centro sociale Kasotto e che la conca quattrocentesca si trasformasse in una discarica urbana. La cifra è stata concordata con il pm Paola Pirotta, secondo cui i concessionari avrebbero dovuto predisporre un guardiano fisso e cancellate più alte, in attesa che il Tar si pronunciasse sul contenzioso sorto con il Comune.
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