Articolo del: 28/07/2012 Autore: Elisabetta Soglio
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«Non rinunciamo ad Area C». Gli assessori fanno quadrato e difendono il provvedimento che è stato sospeso dal consiglio di Stato dopo il ricorso di un'autorimessa del centro. Durante la giunta di ieri e nel corso di un successivo vertice, è stata ribadita la posizione sintetizzata in conferenza stampa dall'assessore Ada Lucia De Cesaris: «Siamo convinti della bontà della nostra decisione, che punta a gestire la qualità dell'aria e della vita in modo moderno».
Quindi, si procede. «Anche perché - insiste la De Cesaris - ce lo chiedono i cittadini e siamo certi che anche i commercianti si siano resi conto che con questo intervento la nostra città è diventata più attrattiva». Ma è l'assessore alla Mobilità, Pierfrancesco Maran ad ammettere che «abbiamo bisogno ancora di tempo per capire quale sia la strada migliore da percorrere per confermare la filosofia della congestion charge e riattivare il percorso». Tecnici e avvocati del Comune sono dunque al lavoro «e lavoreremo nel mese di agosto in modo da essere preparati alla ripresa». Se infatti l'udienza del Tar che deve entrare nel merito della sentenza è fissata al 15 novembre, l'obiettivo è di scrivere un altro provvedimento che tenga conto delle osservazioni del consiglio di Stato e possa essere varato, magari in maniera definitiva e non più come sperimentazione, dall'autunno. L'ingresso a pagamento nell'area dei Bastioni, in effetti, avrebbe comunque già dovuto essere sospeso nel periodo 6-26 agosto. Lo stop forzato si ridurrebbe così a pochi giorni o settimane.
La sospensione di Area C La sospensione di Area C La sospensione di Area C La sospensione di Area C La sospensione di Area C La sospensione di Area C
E mentre su Facebook e su Twitter è partito il boicottaggio del Mediolanum Parking (quello che ha firmato il ricorso su cui si è pronunciato il consiglio di Stato), invitando a non entrare nella rimessa «che ha bloccato l'Area C», il consigliere del Pdl Fabrizio De Pasquale ha scritto a Maran chiedendo di «sospendere le procedure sanzionatorie in corso per Area C in seguito al provvedimento di sospensione della delibera istitutiva». Una scelta che, secondo De Pasquale «è dettata da ragioni di prudenza per evitare che le future decisioni del Tar ed eventualmente del consiglio di Stato possano obbligare il Comune di Milano a effettuare onerose operazioni di rimborso e costringere gli uffici comunali preposti a doppie procedure e doppio lavoro». Sempre De Pasquale fa notare che nelle giornate in cui le auto hanno ripreso a circolare liberamente in centro, «il livello delle polveri è rimasto perfettamente identico, come segnalato dalle centraline dell'Arpa e malgrado l'aumento del 25 per cento di vetture che hanno superato i varchi di Area C e che sono state segnalate dai dati dell'Amat».
Dalla Provincia, il consigliere pd Roberto Caputo invita alla prudenza: «Va bene difendere Area C, ma evitiamo fughe in avanti come quella di chi già sostiene che vada allargata nei suoi confini». In effetti, qualcuno starebbe già pensando di studiare un provvedimento che possa ampliare la zona off limits: ma questa scelta comporterebbe altri problemi a cominciare dallo spostamento di telecamere e segnaletica, fino alla definizione di un nuovo piano di servizio per i mezzi pubblici.
Commento: Errare è umano, perseverare è diabolico. La giunta attuale di Milano è evidentemente posseduta, dato che il fervore pro Area C sembra non conoscere dubbi o ripensamenti. Invece di cogliere l' occasione per far uscire di scena l' Area C salvano la faccia, vogliono rilanciare, magari addirittura allargandola. Vedremo cosa succederà con i vari ricorsi. Possibile che i giudici potranno tutti ignorare i dati sperimentali ufficiali, che dimostrano che l' Area C non migliora affatto la qualità dell' Aria. A quali istanze superiori potranno appellarsi per difendere un provvedimento che ha causato danni enormi all' economia del centro e della città in generale?
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