Articolo del: 31/07/2012 Autore: Chiara Campo
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Altri 70mila euro in meno in cassa. Ogni giorno che passa senza Area C il Comune fa i conti con la perdita degli incassi. In estate le entrate in una giornata di ticket sono inferiori rispetto al traffico pieno, ma da giovedì scorso - quando l'ordinanza del Consiglio di Stato ha clamorosamente sospeso la congestion charge - fino a ieri, dovrebbero mancare nel Bilancio già 210mila euro. Che diventerà almeno un buco di un milione e mezzo a metà settembre (togliendo i weekend e la pausa estiva dal 4 al 24 agosto che era comunque prevista.
E rischia di calare drasticamente anche l'incasso previsto dalle multe. Nei giorni scorsi il presidente dei giudici di pace Vito Dattolico aveva avvertito, «gli automobilisti multati possono impugnare le sanzioni dell'ultimo mese e quelle in arrivo». L'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran ieri ha ammesso che l'Avvocatura comunale è al lavoro, il rischio esiste ed «entro pochi giorni diremo ai cittadini cosa fare». Chi ha multe in sospeso o sta per riceverle insomma potrebbe ottenere una moratoria. «Il problema non è semplice - ammette Maran - c'è anche il rischio di danno erariale se non le riscuotiamo». Ieri la Commissione Mobilità si è riunita sul tema, eccezionalmente in consiglio comunale invece che nella stanza al secondo piano di Palazzo Marino. Causa lavori in corso, ma il luogo sembrava sottolineare la gravità del tema. Anche la presenza di 22 consiglieri su 25 a fine agosto è quasi un record. L'assessore e il presidente della Commissione Carlo Monguzzi (Pd) insistono sulla necessità di riaccendere al più presto le telecamere, «fermo restando il rispetto delle sentenze, quali che siano» è hanno il via libera della maggioranza. È «grottesco - ragionano - che le politiche per la salute dei cittadini del Comune siano decise dal proprietario di un'autorimessa e non dalla maggioranza dei cittadini attraverso gli Organismi eletti». Con continui riferimenti all'esito del referendum ambientale del giugno 2011. Ma a ridimensionare l'«interesse generale» sbandierato dal centrosinistra è il consigliere Pdl Riccardo De Corato: intanto puntualizza che al referendum votò il 48% dei milanesi, «meno della metà, e i sì furono 8 su 10». Inoltre, «il Pm10 ha sforato i livelli di guardia 65 giorni da inizio anno, quindi non è cambiato nulla rispetto al passato». E lancia quella che può sembrare una provocazione, ma neanche troppo: «Visto che non serve a migliorare l'aria e il vostro obiettivo è di eliminare le auto nella Cerchia, forse meglio riconsiderare la chiusura del centro. Almeno i cittadini non pagano». Il capogruppo Carlo Masseroli dice «no a delibere fotocopia» a «si riprenda in mano il provvedimento ascoltando chi ha subito danni». «Pisapia non C tassi più» è lo slogan che compare anche sulla maglietta del consigliere leghista Alessandro Morelli, ieri è tornato a chiedere di coprire i cartelli di Area C per evitare che cittadini o turisti paghino per sbaglio, oggi lo farà simbolicamente ad un varco. Intanto sulle vetrine dei commercianti anti-area C sono comparsi nuovi cartelli per ringraziare il Consiglio di Stato che dà sollievo agli affari.Sul congelamento prudenziale delle multe concorda la consigliera Pd Marilisa D'Amico. Il presidente dell'aula Basilio Rizzo (Sinistra x Pisapia) invita alla prudenza la giunta sulla delibera-ponte per ripartire della sentenza (attesa il 14 novembre) «evitiamo di stravolgere la congestion - avverte - e piuttosto facciamo pressione politica, mettiamo le tende davanti al Tar perché su una misura che riguarda la città si esprima il 15 settembre alla riapertura».
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