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Salvaiciclisti: "No allo stop
per il bike sharing notturno"
In soli due mesi 16mila prelievi, con una media di 300 al giorno. Protesta il gruppo
di appassionati: “Assurdo non proseguire”. Comune disponibile, ma mancano fondi

Articolo del: 12/08/2012
Autore: LUCA DE VITO

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Il bike sharing notturno è stato un successo ma, finita la sperimentazione estiva, non c’è alcuna certezza che venga ripreso in maniera fissa, e scoppia la rivolta degli appassionati delle due ruote. Dopo due mesi il servizio di biciclette a noleggio, esteso anche all’orario serale, è stato infatti sospeso senza che però ci sia stato un annuncio su un suo eventuale ritorno in maniera strutturata anche nella stagione normale.

A inizio giugno, quando l’orario era stato allungato, la notizia aveva creato entusiasmo: «È una grande sfida - aveva dichiarato con soddisfazione l’assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran - utilizzeremo questo periodo per studiare la risposta dei milanesi, il gradimento e l’eventuale cambiamento di abitudini nell’utilizzo del servizio. Se i risultati saranno positivi potremmo pensare di prolungare l’orario straordinario per tutta l’estate».

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Al momento, però, tutto tace, il servizio è tornato diurno e la preoccupazione del popolo delle due ruote aumenta: «La fine della sperimentazione notturna del servizio di
bike sharing - dice Marco Mazzei, portavoce milanese del gruppo Salvaiciclisti - lascia con un punto interrogativo davanti: e quindi? E ora? Le sperimentazioni si dovrebbero sempre concludere con una valutazione, possibilmente in tempi rapidi e che tenga conto degli obiettivi che ci si era dati: qui non c’è traccia di tutto ciò».

Del resto il periodo di prova ha fatto registrare numeri importanti: attivo dalle 7 di mattina alle 2 di notte durante la settimana e 24 ore su 24 nel weekend, il noleggio notturno ha visto più di 16mila utilizzi in totale, di cui circa 7.500 nel mese di giugno e quasi 8.600 a luglio. La media è stata di 280 prelievi a notte ed è salita a 350 di mercoledì, giovedì e venerdì. Il record di utilizzi è stato registrato nella notte di giovedì 12 luglio con 418 prelievi, seguito dai 401 di giovedì 26 luglio, entrambe serate di Critical Mass, cioè di raduno da parte dei ciclisti 'estremi' che girano la città in grandi gruppi imponendo la propria presenza agli automobilisti, spesso non senza creare qualche polemica.

«Appena hanno la bicicletta i milanesi pedalano - aggiunge Mazzei - il bike sharing è uno dei tanti pezzi del puzzle della Milano ciclabile, ma non poterlo usare nemmeno per tornare dal secondo spettacolo lo rende un pezzo poco efficace per esempio per disincentivare l’uso dell’automobile privata, cosa che invece dovrebbe essere tra i primi obiettivi».

Dal Comune fanno sapere che la volontà di andare avanti c’è, ma il nodo, come sempre, rimane quello dei costi: aumentare il periodo di noleggio comporterebbe un aumento che per adesso le casse di Palazzo Marino, impegnate in una serrata spending review, non possono sopportare. Informalmente, qualcosa si muove: «Ho parlato con l’amministrazione - ha aggiunto Sergio Verrecchia, project manager bike sharing di Clear Channel, la società gestisce il servizio delle biciclette in affitto - e mi hanno detto che dopo il 20 agosto il servizio notturno riprenderà per circa un mese». Ma a settembre tutto sarà di nuovo in discussione e si dovrà tornare a valutare la sostenibilità dell’operazione. Con un occhio attento al bilancio

Commento: Ma non si capisce... Il servizio di bike sharing per il Comune è un onere o no? Lo paghiamo noi tutti cittadini, o gli sponsor?

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