| Area C incoraggia le moto ma mancano 5.000 posteggi Il ticket ha provocato un più 7,3% di motoveicoli venduti a Milano contro il meno 9,3 italiano Il Comune punta su bici e Atm, ma aumenterà i posti per i centauri liberando i marciapiedi
Articolo del: 06/09/2012 Autore: ALESSIA GALLIONE
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È l’obiettivo della congestion charge alla milanese: ridurre il traffico del centro aumentando i passeggeri dei mezzi pubblici e chi sceglie di muoversi in modo sostenibile. Eppure l’Area C, che non fa pagare il ticket alle moto, incoraggia anche le due ruote. A raccontare come siano cambiate le strade del centro sono soprattutto i dati dei nuovi acquisti. Che in città hanno avuto una fiammata, a gennaio scorso: nel mese dell’accensione delle telecamere di Area C, il mercato in crollo verticale a livello nazionale a Milano ha registrato un segnale positivo (+7,3 per cento) culminato in un 62 per cento in più per gli scooter 125. Ma questa non è ancora una città per le moto. Basterebbe partire da quei 5mila posti che mancano, ogni giorno, nelle vie più centrali. Adesso, Palazzo Marino annuncia la creazione di 400 spazi in più. Oltre a regole sulla velocità che riguarderanno, ad esempio, le future zone a 30 all’ora.
L'ESORDIO. Il mese per cogliere la nascita di un nuovo popolo di centauri-professionisti con ufficio in centro è stato gennaio. All’inizio del varo di Area C, secondo Confindustria Ancma (l’Associazione ciclo e motociclo), in città c’è stata un’inversione di tendenza rispetto ai venti di crisi. Paragonate allo stesso periodo del 2011 le immatricolazioni di scooter sono cresciute a Milano e provincia del 35,4 per cento, addirittura del 62 per cento per i 125. Il dato che attira l’attenzione è quello dei 'cinquantini': sono aumentati del 25per cento, quando il mercato nazionale invece ha subito un crollo del 15 per cento. Nei primi sette mesi dell’anno, le vendite hanno quasi sfiorato gli 11mila nuovi veicoli. E l’Associazione conferma: «La crisi del settore due ruote a motore è un fenomeno generalizzato in tutta Italia. A Milano la situazione, in questi primi mesi dell’anno, è stata meno difficile che altrove. Complice il varo dell’Area C».
LA SOSTA SELVAGGIA. La lente di ingrandimento è puntata sulla Cerchia dei Navigli: un’area più piccola rispetto a quella dei Bastioni, ma significativa. È qui, infatti, che si trovano molti grandi uffici e, di conseguenza, molti centauri. Che spesso non hanno la vita facile: per le moto, oggi, nel cuore di Milano esistono soltanto 3.500 posti. Ne servirebbero almeno 5mila di più visto che moto e scooter posteggiati all’interno dei Navigli sono 8.500. L’alternativa, per tanti, è occupare i marciapiedi. Basta girare in centro per accorgersene, anche se nel 2011 sono state 15.471 le multe da 38 euro date ai motorini beccati sui marciapiedi. Una goccia nel mare delle sanzioni. Finora erano soltanto i vigili a staccare i verbali. Ma dalla scorsa primavera un ordine di servizio distribuito agli ausiliari della sosta di Atm ha chiarito: anche multare le due ruote rientra nei loro compiti.
IL PROGETTO. I cantieri dovrebbero partire nei prossimi mesi, tra la fine dell’anno e l’inizio del 2013. Obiettivo del Comune: togliere le moto dai marciapiedi, soprattutto nelle vie in cui, comunque, non è possibile segnare le strisce per le auto. E farlo proprio lì, all’interno della Cerchia dei Navigli dove è più forte il bisogno e più numerosi i centauri. È lì che partiranno i nuovi progetti di Palazzo Marino: in tutto 400 posti in più destinati a colmare la fame di spazio in alcuni, centralissimi, pezzi di città. Si parte dai 160 nuovi stalli in più che saranno allineati tra via Hoepli e piazza Meda per arrivare da altri 100 in corso Europa. Poi, si continuerà creando 40 spazi in via San Paolo e altre 100 'postazioni' che saranno disseminate in via Torino e lungo alcune vie limitrofe.
L'AUMENTO. La crescita è stata costante. E a confermarlo non è solo la percezione empirica, ma anche i dati statistici dell’Aci. In città i motocicli erano 129mila sei anni fa; a fine 2011 sono diventati quasi 153mila, il 22 per cento in più. Numeri al ribasso perché non comprendono i motorini di cilindrata 50. Un aumento del parco moto che, per il presidente dell’Aci Carlo Edoardo Valli, ora «dovrà innescare interventi per garantire una circolazione ordinata e sicura». Il crollo degli ingressi di auto in centro, infatti, ha lasciato molto spazio alle moto e aumentato la loro velocità. Le analisi dell’Agenzia mobilità e ambiente hanno registrato, nei mesi di bel tempo, un netto cambiamento del rapporto numerico tra moto e autoveicoli in centro. Nel 2011 raggiungeva un massimo di 28-29 moto ogni cento autoveicoli, quest’anno è salita a 38-39.
LA MOBILITA' SOSTENIBILE. Rispetto delle regole, ma anche sicurezza. È per questo che, nella nuova mappa slow che Palazzo Marino ha disegnato, anche le moto dovranno ridurre a 30 chilometri la velocità. Le nuove 'zone 30' che il Comune vuole creare sono undici. In centro, ad esempio, si partirà dalla città romana compresa fra piazza Cordusio e la basilica di Sant’Ambrogio e l’area attorno al parco della Vetra. L’elenco messo a punto dall’assessorato ai Trasporti e dall’Amat abbraccia però tutta la città: da via Melzo al Villaggio dei Fiori in zona Lorenteggio, da via Muratori a parte del quartiere Isola e delle vie vicine a piazzale Accursio. Un’altra rivoluzione che riguarda le due ruote è quella delle 'scuole car free': un progetto sperimentale partito con alcuni istituti davanti a cui, negli orari di entrata e di uscita dei bambini, solo le bici, i residenti, i veicoli di soccorso o che trasportano disabili hanno accesso.
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