Articolo del: 15/01/2000
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MILANO - Col sorriso enigmatico degli uomini politici quando infilano la scheda nell' urna elettorale, Roberto Formigoni timbrerà il suo biglietto del metrò domani alle 13 e 30 precise, in quel della Fiera. Fotografi e cronisti saranno lì: il primo cittadino della Lombardia li ha convocati nel mezzanino. Niente auto blu o ipocrite scappatoie. Formigoni andrà nella natia Lecco con i mezzi pubblici, metropolitana e ferrovie nord. Dopo aver firmato il provvedimento di blocco domenicale del traffico, a Milano e Como, un bel gesto simbolico. Fosse estate, Formigoni sarebbe partito in bici, che la foto veniva anche meglio. Dopo dieci giorni di traccheggiamenti, davanti all' avanzare inesorabile delle cosiddette "polveri sottili" che fanno tossire e infiammare trachee e bronchi di chi è riuscito a sopravvivere all' influenza, si è così arrivati al blocco totale. Solo questa domenica, per ora, dalle 10 alle 8 di sera. Decisione "a sorpresa", perchè Formigoni non voleva saperne e ha dovuto piegarsi solo di fronte al coro unanime di chi gli segnalava il livello di pericolo, ma non per questo malferma e dubbiosa. "Non revocabile", ha fatto sapere. Anche se dovesse alzarsi un vento a 100 chilometri all' ora, nevicare o piovere a dirotto, con relativo azzeramento dei pulviscoli, resteremmo a piedi lo stesso. Perchè? Nessuno l' ha capito. Forse dà un tocco di sana inflessibilità e decisionismo al nulla precedente. Le previsioni del tempo, comunque, non prevedono perturbazioni consistenti. Una volta fu colpa dei prezzi del greggio, e furono le targhe alterne. Poi a piedi si andò per via dei livelli del benzene. I protagonisti di allora sono stati intervistati per un amarcord. L' ex-sindaco di Milano ai tempi dell' austerity, Aldo Aniasi, ricorda con un certo rimpianto i raduni in biciletta e la gente che scopriva che si poteva fare a meno dell' auto. L' ex-assessore lombardo dei Verdi Carlo Monguzzi fu invece protagonista del lungo blocco del ' 93. Non ha rimpianti ma solo critiche all' attuale gestione della salute pubblica e della politica del traffico: "Bloccammo quattro giorni filati, senza curarci del fatto che fosse festa e no. Critiche ce ne furono, ma la gente capì. Oggi mi sembra che un provvedimento del genere, solo di domenica, abbia un senso e una popolarità limitata. Meglio di niente, ma in mancanza di azioni concrete per limitare l' inquinamento è un pannicello e basta". Ma che fare, domenica? La prospettiva di un massiccio shopping pare per ora solo un' ipotesi: alla proposta di Lega Ambiente di tenere aperti i negozi i commercianti hanno risposto con un forse. E chissà se i giovani accorreranno all' appello di Formigoni: "Dimostrate la vostra innata vivacità e fantasia, e inventatevi qualcosa che coinvolga anche gli anziani". Qualche dubbio in merito ci sembra giustificato. E gli sportivi? A Milano c' è la partita Inter-Cagliari, che non sarà un evento mondiale ma coinvolge comunque migliaia di tifosi. Che ci andranno in tram. Pure Peppino Prisco, il vice-presidente dell' Inter, userà i mezzi pubblici: "Prendo il 24 da porta Romana a piazzale Axum. Il blocco non ci aiuta - scherza l' avvocato - e non a caso lo fanno sempre quando in casa gioca l' Inter e il Milan è in trasferta". Enzo Jannacci, convalescente per un intervento chirurgico e mezzo influenzato, ha intenzione comunque di uscire a far quattro passi "per vedere l' effetto che fa" senz' auto: "Con l' austerity era meraviglioso ritrovarsi in giro a piedi. Un consiglio ai milanesi: approfittate della giornata per andare a vedere posti di cui si sente parlare ma che magari non si conoscono. Il dormitorio di viale Ortles, il centro immigrati di via Corelli, il Leoncavallo...". D' opposto avviso Dario Fo, che non guida l' auto e di solito usa i mezzi pubblici: "Con questo inquinamento, le passeggiate preferisco farle da un' altra parte. Per il traffico a Milano nessuno fa niente, ma la ragione è chiara: la giunta è prigioniera dei negozianti, e quelli non vogliono nessuna limitazione alle auto". Servirà a poco, questo blocco festivo. Al massimo, assicura l' esperto, le polveri sottili andranno giù di un 10-20 per cento, il che vuol dire che lunedì si ricomincia col divieto di circolazione per le auto non catalitiche. La caccia al trasgressore per ora ha dato un esito magrino: 300 multe al giorno (salate: 121.400 lire, con l' obbligo di abbandonare l' auto colta in flagrante fino a sera), rispetto al traffico che pare non aver subito flessioni. Domani, comunque, sarà più difficile farla franca, visto che il divieto è totale. L' unica è mimetizzarsi nel gruppo degli "esentati" (preti, medici, sposi, famigliari di battezzandi, eccetera) sapendo però che saranno mobilitati, turni permettendo, tutti i vigili in servizio. Oppure appellarsi alla "disobbedienza civile", come consiglia la Lega Nord. Ma forse è meglio usare i mezzi pubblici: un solo biglietto è valido per tutta la giornata e l' azienda promette tram e autobus a ripetizione.
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