| "Fermiamo tutti i diesel Euro 3 in cento città intorno a Milano" La richiesta di Comune e Provincia alla Regione. "Senza provvedimenti seri le nostre riunioni sull'emergenza smog si trasformano in parole al vento", commenta il pd Mauri
Articolo del: 31/10/2012 Autore: ILARIA CARRA
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Si riparte dalle intese raggiunte l’anno scorso, nella lotta antismog. Blocco dei diesel Euro 3 dalle 8.30 alle 18, se privati, dalle 7.30 alle 10 se commerciali, e un grado in meno delle caldaie al decimo giorno di Pm10 fuorilegge. Così si è deciso in Provincia nel primo vertice di questa stagione di polveri già ampiamente partita. Ma su nuove misure lo stato è quello dei buoni propositi. Così, ambientalisti in testa, sono tanti gli appelli (e le critiche) che si levano perché si faccia di più subito e senza troppi indugi. E sono soprattutto rivolti alla Regione, che per tutti deve scendere in campo e adottare misure condivise.
La cabina di regia sullo smog, la chiamano: è il gruppo di lavoro che si riunisce periodicamente a Palazzo Isimbardi per affrontare l’annosa questione di come ripulire l’aria. Provincia, Regione, Comune, una manciata di Comuni dell’hinterland, esperti e associazioni. Tanti principi “green” condivisi, ieri. Una base di partenza apprezzata, ma che non basta. Gli ambientalisti chiedono più coraggio. E citano la Svizzera come buon esempio: limite di velocità a 80 all’ora, quando c’è l’emergenza, e un efficiente sistema ferroviario. «Servono misure che trasferiscano il traffico privato sui mezzi pubblici — chiede il presidente lombardo di Legambiente, Damiano Di Simine — dovremmo concentrarci anche sui veicoli commerciali e sulle misure di governo della mobilità stile Area C. E poi, tutte le misure hanno una certa efficacia se e solo se si fanno i controlli. Altrimenti, è aria fritta».
Idv e Sel in Provincia chiedono di passare «dalle belle parole ai fatti», e così l’Udc. Si vedrà nei prossimi mesi. Ogni decisione è rimandata al prossimo appuntamento già fissato a febbraio. Nel frattempo, le ipotesi da valutare non mancano. Estendere il divieto dei diesel Euro 3, per esempio. Lo chiedono Comune e Provincia alla Regione: applicare il protocollo già esistente per i 34 comuni di prima fascia anche a quelli di seconda. In pratica, a oltre un centinaio di sindaci, quasi tutto il Milanese. L’assessore comunale all’Ambiente, Pierfrancesco Maran, oltre a ricordare interventi già in atto come Area C e il piano del teleriscaldamento in città, auspica che «le regole siano acquisite dalla Regione perché funzionino davvero».
E così anche il Pd in Provincia invoca una sferzata antiinquinamento dalla Regione. Come? Assumendo il ruolo di coordinamento che le spetta. «Senza provvedimenti seri si rischia che queste riunioni si trasformino in parole al vento», mette in guardia il capogruppo del Pd a Palazzo Isimbardi, Matteo Mauri. Il neoassessore all’Ambiente del Pirellone esordisce in modo benaugurante: «L’obiettivo non deve essere la riduzione dell’inquinamento dell’aria, bensì l’eliminazione», annunciava ieri Leonardo Salvemini. Mentre la sua collega in Provincia, Cristina Stancari, si farà portavoce tra i comuni di seconda fascia perché accolgano la proposta regionale di estendere il blocco di 12 ore ai veicoli più inquinanti (benzina Euro 0 e diesel Euro 0, 1 e 2) già in vigore nella prima. Un progetto che il Pirellone cova da mesi e puntava, prima della crisi politica, a mettere in atto da gennaio.
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