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«L'inquinamento a Milano ogni anno causa 550 morti»

Articolo del: 06/11/2012
Autore: SCop

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Smog e salute. Un rapporto stretto come ormai è dimostrato dagli studi. Ieri Luigi Bisanti, medico epidemiologo ha evidenziato al convegno a Palazzo Marino «quanto» l'inquinamento atmosferico incide sulla salute. E se da una parte ha messo le mani avanti spiegando che le variabili di cui tener conto sono innumerevoli «è possibile ugualmente dire che a Milano ogni anno muore di inquinamento un numero non inferiore a 550 persone su un totale di 14mila decessi». Presi in esame gli agenti Pm 10, Pm 2,5 e gli ossidi di azoto ha sottolineato che quando il valore dell'inquinante si alza oltre la media, nei giorni immediatamente successivi c'è un incremento proporzionale dei ricoveri e addirittura della mortalità. «Negli anni tra il 2004 e il 2009 è stato documentato - spiega - per ogni incremento di 10 microgrammi al metro cubo un aumento nello stesso giorno o nei due giorni successivi del numero giornaliero di decessi per cause naturali dello 0.8 per cento se riferito al Pm 10, dello 0,7 per cento se riferito al Pm2,5 e dell'1,4 per cento se riferito al N02». Dall'1 al 2 per cento l'incremento dei ricoveri. Le percentuali sono state tradotte anche in numeri. «Allo scostamento dal valore medio di Pm 10 sono attribuibili annualmente 79 decessi, 24 per cause cardiocircolatori e 10 per cause respiratorie», puntualizza. E mentre per lo «scostamento» del Pm 2,5 ha secondo lui un effetto su 72 decessi, per quello del No2 sono attribuibili 422 decessi e 467 ricoveri per cause respiratorie, 305 per cause cardiovascolari e 201 cerebrovascolari. Questo sul breve periodo. Sul lungo periodo gli effetti all'esposizione duratura «per anni o per decenni agli inquinanti dell'atmosfera urbana può essere causa di fenomeni degenerativi di apparati diversi dell'organismo urbano che si traducono in eventi di morte, malattia e malessere». Luigi Bisanti quindi nella sua relazione ha ipotizzato che «se le concentrazioni di Pm 10 non avessero ecceduto il limite sarebbero stati evitati annualmente 47.319 episodi di recrudescenza d'asma, 2004 episodi di bronchite nei bambini, 26.669 episodi di sintomi respiratori delle basse vie aeree nei bambini e 449.671 tra gli adulti». Conclusioni? «Affrontare il problema consapevoli però che la soluzione potrà derivare solo da un'azione strategica concordata sull'intera valle del Po».

Commento: E' veramente deprimente vedere come panzane colossali come queste possano girare impunemente sulla stampa (anche su quella che teoricamente non dovrebbe fare da megafono passivo agli sproloqui di questa giunta)!
Le cose che vengono affermate nell'articolo sono così assurde, e così tante, che è difficile capire da dove iniziare.

  • Come si riconosce un "morto da inquinamento"? Ha su un'etichetta particolare? Ovviamente non esistono morti da inquinamento.

  • La precisione dei numeri presentati è talmente grande da risultare incredibile a priori, perfino ridicola per chiunque capisce un minimo di statistica. Affermare che "422 decessi e 467 ricoveri per cause respiratorie" sono da attribuire all' NO2 è talmente insensato, che sa di insulto all'intelligenza del lettore. Non solo, secondo loro, esistono i morti da smog, ma addirittura esistono i morti da NO2, quelli da pm10 etc...!!! Questo dopo che, nel primo paragrafo, chi poi propugna tali assurdi dati premette che "le variabili di cui tener conto sono innumerevoli". Praticamente si smentisce da solo, forse per potersi parare il c...o davanti ad obiezioni di persone con un minimo di cognizione nel campo!

  • "per ogni incremento di 10 microgrammi al metro cubo un aumento nello stesso giorno o nei due giorni successivi del numero giornaliero di decessi per cause naturali dello 0.8 per cento se riferito al Pm 10, dello 0,7 per cento se riferito al Pm2,5 e dell'1,4 per cento se riferito al N02" Facciamo qualche conto. Quanto nella seconda metà degli anni '70 le polveri fini toccavano i 350-400 microgrammi per metro cubo quanto sarebbe dovuta aumentare la mortalità rispetto alla situazione normale? Circa del 30-35%!!! E d più del 50-100% i ricoveri in ospedale. Praticamente dopo qualche giorno ospedali ed obitori sarebbero stati straboccanti! Cosa di cui mi sembra non si trova traccia nelle cronache della medicina. E tutto ciò senza neanche considerare gli altri inquinanti, le cui concentrazioni ai tempi erano pure molto più alte di adesso.


Quello che non si capisce è come i giornalisti che scrivono questi articoli non dimostrino il minimo senso critico e non si pongano nessuna domanda. Anche se non si ha una cultura specifica nel campo, basta un po' di buon senso per capire che riportare cifre così esatte non può avere senso, quando si parla di argomenti così complessi, in cui tanti fattori entrano in gioco!
Inoltre, sono ormai molti anni che si parla di inquinamento. Possibile che a questi giornalisti non venga in mente di andare a controllare come erano le cose fino a un po' di tempo fa? Giusto per curiosità, per farsi un' idea! I dati sull' inquinamento sono pubblici, basta andare sul sito dell' (ARPA Lombardia)


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