Articolo del: 17/11/2012 Autore: tama
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Mentre a Milano con Area-C e le domeniche di blocco si è passati dalle politiche anti-inquinamento, a quelle anti-traffico per approdare a quelle ri-educative, e in Lombardia e a Roma sono state definite le date per i divieti di circolazione definitivi per auto e moto, scopriamo che anche a Parigi c’è chi vuole cimentarsi in simili e disastrosi esperimenti. La vicenda dovrebbe consolarci, perchè significa che non siamo gli unici ad avere amministratori ignoranti, ma è proccupante vedere che anche in altri Paesi l’uso delle due ruote invece di essere promosso viene osteggiato. Intanto, sul fronte mobilità privata, il Ministro dell’ambiente Clini si preparerebbe a far danni prima di levare il disturbo, ipotizzando di stimolare la sostituzione del parco circolante con l’applicazione di incentivi per i veicoli considerati meno inquinanti (il che, alla maniera italiana, significherebbe l’applicazione di divieti e nuove tasse per tutti gli altri).
A Parigi un sindaco anti moto
(da In Sella, 06/12/2011)
Dal 2014 Parigi (centro, più le periferie fino all’anello autostradale) potrebbe essere vietata alle moto più vecchie di 10 anni. Questa è una delle proposte anti inquinamento che il sindaco Delanoë presenterà al Consiglio di Parigi il 12 novembre. Se il provvedimento sarà approvato il blocco riguarderà un numero considerevole di mezzi. Tra le altre misure proposte dal sindaco parigino c’è anche una stretta sulle revisioni delle moto, con intervalli più brevi e controlli più rigorosi sulle emissioni (si parla di verifiche annuali). Immediata la reazione della FFMC (Fédération Française des Motards en Colère) attraverso le parole del responsabile nazionale Nathanaël Gagnaire: “Delanoë spaccia delle restrizioni antisociali come un pretesto in favore di un ideale ecologico: se queste norme verranno approvate a pagare saranno i cittadini più poveri. Senza contare che questa norma non porterà a nessun miglioramento della qualità dell’aria”. Speriamo che questa iniziativa non sia presa d’esempio dai sindaci nostrani…
Corrado Clini Niente incentivi all’acquisto e centri aperti solo alle auto a basso impatto
(da Quattroruote, 14/11/2012)
“Niente nuovi incentivi”. Lo ha dichiarato il ministro Corrado Clini a margine dell’incontro di presentazione del protocollo d’intesa tra la Lamborghini e il ministero dell’Ambiente, avvenuto oggi a Milano. Sollecitato sulla possibilità di prevedere contributi che ridiano ossigeno al mercato dell’automobile, Clini ha ribadito che il Governo non ha intenzione di concedere agevolazioni economiche per l’acquisto di vetture nuove oltre a quelle, già in programma, per le auto elettriche e ibride.
Incentivi ai produttori. “Non si rimette in moto il settore facendo acquistare più auto agli italiani”, ha dichiarato il ministro, “Oggi che ne sono già 600 ogni 1.000 abitanti: sono troppe. Piuttosto, ci vogliono auto diverse”. Il ministro pensa a incentivi ai produttori, più che ai privati. “Si devono premiare le aziende che propongono prodotti nuovi e innovativi sotto il profilo ambientale”, ha proseguito.
Blocchi alla circolazione. Clini pensa anche a nuove, drastiche misure per la circolazione. “Stiamo lavorando per la messa a standard di norme che, soprattutto nelle aree urbane e metropolitane, prevedano incentivi per la circolazione di veicoli ibridi, elettrici e a basse emissioni”. Tradotto in soldoni, questo potrebbe significare rendere off limits dai centri storici tutte le altre vetture. Ipotesi che fa spavento in un paese come in nostro, dove i mezzi pubblici non sono un’alternativa valida all’automobile e dove una limitazione come questa avrebbe impatto pesantissimo sui cittadini, già stremati da fisco e rincari. Eppure, secondo il ministro, questo sistema potrebbe favorire il ricambio del parco circolante. “In questo modo si potrebbe stimolare la sostituzione delle vetture con quelle più moderne. In passato”, ha ricordato Clini, “ogni importante cambiamento normativo ha creato movimento nel mercato dell’auto: pensiamo agli anni 90, con l’introduzione dei catalizzatori”. Peccato che oggi la situazione economica italiana renda l’acquisto di macchina nuova un lusso per pochi, per non parlare dei prezzi elevati delle auto elettriche. Il ministro ha infine aggiunto di vedere di buon grado anche l’ipotesi di una fiscalità commisurata alle emissioni di CO2, modello già applicato in diversi Paesi europei, tra i quali la Francia.
Commento: Articolo assolutamente condivisibile.
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