| Sotto accusa la linea tra le vie Tivoli e Mercato «Tram, basta rumore», rivolta dei residenti Scatta il ricorso al Tar «Superati i limiti per la tutela della salute». L'assessore Maran «Capisco il disagio, ma è assurdo risolvere in tribunale»
Articolo del: 19/11/2012 Autore: Paola D'Amico
Armando Stella
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Farà rumore anche la causa in tribunale. I residenti di via Tivoli, via Mercato e via Ponte Vetero sono rimasti inascoltati e adesso trascinano il Comune al Tar. Chiedono silenzio, ma non vengono in pace. I tram sferragliano sotto casa, assordanti, un Jumbo al minuto nelle ore di punta: «L'angolo tra le vie Tivoli e Mercato si caratterizza per l'elevato rumore delle vetture in curva», ha riconosciuto la Zona centro. In questa svolta stretta, quasi a gomito, la frenata dura venti secondi. E i binari urlano. Una media di 78 decibel con picchi di 110: «Le emissioni sonore superano abbondantemente il limite per la tutela della salute fissato a 65 decibel». I residenti - con un alfiere vip, di cui parleremo dopo - chiederanno il rispetto della legge ai giudici. Contro di loro saranno schierati gli avvocati di Palazzo Marino. L'udienza è in calendario il 4 dicembre.
È possibile convivere con tre linee Atm e resistere al traffico quotidiano di 418 tra Jumbo e Sirietto? E poi: questa coabitazione è sana? I cittadini invocano il dimezzamento della flotta, sollecitano accorgimenti tecnici sul materiale rotabile e sui binari (lubrificando le rotaie), o meglio ancora uno «sdoppiamento» dei tracciati, con la deviazione su Foro Buonaparte dei tram 2, 12 e 14 diretti in periferia. Il Comune è fermo su un punto: la dorsale «forte» di via Mercato dev'essere servita dai mezzi pubblici, il servizio non può essere ridotto. Deciderà il Tar dopo aver esaminato l'aspetto più delicato del ricorso: il comitato di lotta ai Jumbo chiede «l'accertamento giurisdizionale» del presunto «inquinamento acustico» provocato dal passaggio dei tram.
Ma fanno rumore anche i nomi, in questa storia. Chi firma la mozione legale è l'imprenditore Vittorio Garrone, genovese classe 1966, sposato con figli, erede dei petrolieri Erg, consigliere d'amministrazione dell'azienda di famiglia e vicepresidente di Sampdoria Marketing & Communication. Ma soprattutto: domiciliato sullo snodo Mercato-Tivoli. Dice Garrone: «Non abbiamo mai ottenuto risposte da Comune e Atm, eppure le violazioni ai limiti acustici sono diffuse. Il traffico è caotico, disordinato e soffocante: in cento metri di imbuto convergono situazioni inammissibili. Questa è una battaglia per il bene e il benessere di tutti».
Il malessere è stato messo a verbale dalla Zona 1: «Qui è da registrarsi una situazione di forte pericolo per i pedoni, le bici e i motocicli a causa della presenza di una sezione stradale estremamente ridotta»; il marciapiedi è stretto e «costringe i pedoni a camminare rasenti al muro»; i masselli del pavé si sollevano e rappresentano «un pericolo per gli stessi mezzi Atm»; non bastasse, «le vetture tranviarie in uscita da via Ponte Vetero vengono spesso bloccate da auto in divieto di sosta». I risultati di Area C sul traffico nei Bastioni (meno 33 per cento) consentono una riforma dei percorsi tranviari? Risponde l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran: «Intanto, il tram passa in via Mercato da decenni. Siamo consapevoli che produce un rumore fastidioso per i residenti, certo, e ogni volta che interveniamo sulla rete scegliamo soluzioni che riducono l'impatto acustico. Detto ciò, è assurdo dover risolvere la questione in tribunale. Anche perché le spese legali di questa causa saranno pagate dai milanesi». Cerca una mediazione il presidente del parlamentino del centro, Fabio Arrigoni: «In attesa di una soluzione tecnica, abbiamo suggerito di trasformare via Mercato in strada a senso unico per lo scorrimento dei tram. Questo anche a salvaguardia di pedoni e ciclisti».
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