| Croci: «E' già in campagna elettorale». Legambiente: anche in provincia Penati: «L'Ecopass? È inutile, va fermato» Il presidente di Palazzo Isimbardi contesta la pollution charge e attacca Palazzo Marino anche sul biglietto unico per i trasporti
Articolo del: 05/09/2008 Autore: Maurizio Giannattasio
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«Sospendere la sperimentazione di Ecopass». È la richiesta choc del presidente della Provincia, Filippo Penati al sindaco Letizia Moratti. Secca la reazione di Palazzo Marino con il sindaco Letizia Moratti: «Penati è già in campagna elettorale». Rincara la dose l'assessore ai Trasporti, Edoardo Croci: «Penati dice cose assurde e sta mistificando la realtà. Nessun dato, ma in compenso dà dei giudizi assurdi». Interviene anche Legambiente con Andrea Poggio: «Quella di Penati è una posizione che non fa bene né all'ambiente e né alla mobilità milanese. Penati si assuma le proprie responsabilità e introduca l'Ecopass a livello provinciale».
Riscoppia l'ostilità tra Palazzo Isimbardi e Palazzo Marino. Dopo i dissidi sull'Expo, adesso si apre un altro capitolo, quello dell'Ecopass. Il presidente della Provincia non ha mai fatto mistero di non amare la pollution charge. Lo aveva detto chiaramente all'inizio della sperimentazione. Lo ripete adesso chiedendo di anticipare la fine dell'Ecopass. «I risultati sono deludenti - ha ribadito ieri Penati - i dati forniti dal Comune a luglio parlano di 8 milioni di euro di introiti contro i 7 milioni di costi per tenerlo in piedi e dimostrano dunque che non ci sono quegli introiti che erano stati previsti».
Se l'amministrazione comunale, ha proseguito Penati, «non vuole proprio sospendere questo provvedimento che si è rivelato fallimentare anche dal punto di vista del traffico e degli inquinanti, almeno utilizzi le risorse da subito per arrivare all' integrazione tariffaria e quindi al biglietto unico nei trasporti che permette ai cittadini di muoversi in tutta la prima fascia della città con un documento di viaggio». E conclude: «È stato aperto un percorso a cui partecipa anche la Provincia assieme al Comune per arrivare all'integrazione tariffaria, che è il vero provvedimento che renderebbe Milano all'altezza delle altre capitali europee per quanto riguarda i trasporti, ma a questo tavolo il Comune si è presentato sempre con il freno a mano».
Quanto basta per far perdere le staffe al massimo fautore dell'Ecopass, Croci. «Il presidente della Provincia è già in campagna elettorale. Ma forse sta facendo male i suoi conti perché gli stessi elettori del Pd hanno potuto constatare che grazie a questa iniziativa è diminuito il traffico e c'è stato un beneficio ambientale». E giù con i dati, vera passione di Croci. «La riduzione del traffico nell'area Ecopass, nei primi sette mesi dell'anno, è stata del 19,46 per cento. Se allarghiamo a tutta la città, si arriva a una riduzione dell'8,36 per cento. Si è modificata la composizione del parco veicolare. Significa che di mese in mese è calata la circolazione delle auto più inquinanti. A luglio la diminuzione è stata del 54,8 per cento». L'elenco continua: i mezzi commerciali inquinanti sono diminuiti del 28,7 per cento, la velocità commerciale è aumentata del 10 per cento.
«Questa è la lezione di Ecopass - continua Croci - Si sono modificati i comportamenti della gente. Più del previsto. L'insistenza di Penati nel dire che Ecopass è un flop perché non ha portato abbastanza soldi nelle casse del Comune, significa non aver capito la logica della pollution charge. Non serve per far cassa, ma per modificare i comportamenti della gente». Quindi, neanche troppo gentilmente, il Comune rispedisce al mittente la richiesta di sospendere Ecopass. «La strada è quella giusta». Ultima notazione. L'integrazione tariffaria richiesta da Penati. «Qui - conclude Croci - ci troviamo di fronte a una vera provocazione. Il Comune è stato il primo a presentare un modello: noi siamo pronti a firmare. Chi cincischia è la Provincia, perché ha paura che dei piccoli aumenti del biglietto su alcune tratte extracittadine siano di pregiudizio per la campagna elettorale».
Commento: Attacco di buon senso, o sintomo di opportunismo passeggero?
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