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Il dossier fotografico del comitato di quartiere Abruzzi-Piccinni
Pali abbattuti, cartelli divelti, strade dissestate
«Tremila segnalazioni ferme»
Nel 2008 è stato aperto un canale diretto per raccogliere segnalazioni su buche, vandalismi e graffiti

Articolo del: 28/01/2013
Autore: Cesare Giuzzi

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MILANO - Ci sono quelli che lentamente si adagiano su un fianco. Altri pericolosamente piegati in avanti e ancora quelli a testa in giù, quelli bruciati e i pali «spogli» dove il cartello ormai non c'è più. E a volte capita che nessuno ricordi neppure cosa c'era e va a finire che, nel dubbio, tutto resta lì com'è. Benvenuti nel magico mondo della «cartellonistica stradale», dove tutto, contrariamente alla magia, è come appare.

IL «TOUR» - Basta farsi un giro in piazzale Bacone: il divieto d'accesso che nel 2008 penzolava verso sinistra, oggi è piegato all'indietro e girato al rovescio. Non vi basta? Pensate all'indicazione delle strisce gialle per i residenti in via Masera: bruciata e ridotta a una lastra di lamiera arrugginita. In via Lomellina del cartello con la scritta «stop» è rimasto solo il palo d'acciaio. Ovviamente pericolosamente piegato in avanti. In via Eustachi qualche buonanima ha «salvato» l'indicazione del mercato comunale settimanale, ora legata al possente tronco di un albero. Si vede, non si vede, almeno c'è. Perché nella maggior parte dei casi le indicazioni spariscono del tutto. Restano solo le tracce: un buco nell'asfalto o un palo «monco».

DOSSIER - Le segnalazioni sono centinaia. Le hanno raccolte i volontari antidegrado del comitato Abruzzi-Piccinni che hanno realizzato un dossier da aggiungere alle oltre 3 mila segnalazioni «in arretrato» ferme negli uffici del Comune. C'è un po' di tutto. Dal degrado semplice (il cartellone abbandonato su un marciapiedi o in un'aiuola) ai casi più pericolosi. Esemplare la vicenda dell'indicazione dell'attraversamento della pista ciclabile tra via Morgagni e via Plinio: caduta nel settembre 2012 dopo qualche giorno è stata legata a un palo della luce dai vigili; poi tutto è finito in un'aiuola e da lì è sparito. Risultato? L'indicazione non c'è più, i ciclisti attraversano la strada a loro rischio e pericolo.

SEGNALAZIONI - Dal 2008 il Comune ha aperto un canale diretto con i cittadini, il programma «Ambrogio», proprio per raccogliere le segnalazioni di buche, graffiti, sporcizia e degrado. La mole di richieste ha intasato gli uffici di Palazzo Marino, al resto ci hanno pensato le imprese (esterne) che in appalto si occupano della manutenzione. Legittimo puntare il dito contro le istituzioni, ma i cartelloni non cadono solo per incuria. A volte sono gli operatori dei mercati a «rimuovere» i pali che intralciano le bancarelle, altre i «leggeri colpetti» degli automobilisti in parcheggio. «Chiediamo al Comune di migliorare il programma di manutenzione, ma ci rivolgiamo anche ai milanesi: tutti dobbiamo rispettare i cartelli stradali ed evitare atti di vandalismo - spiega Fabiola Minoletti, portavoce del Comitato Abruzzi-Piccinni -. La segnaletica trascurata contribuisce al senso di degrado della città».
Non solo indicazioni «crollate», ma anche quelle inutili. Al Ticinese la caserma dei carabinieri ha chiuso da anni. Ma la zona è tempestata di indicazioni che guidano fino a un palazzo di via Gentilino. Speriamo almeno che aiutino il bar a fianco degli uffici vuoti dell'Arma a trovare nuovi clienti.

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