Articolo del: 20/06/2013 Autore: Chiara Campo
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Guardare all'obiettivo finale. Rendere pedonale l'80 per cento di piazza XXIV Maggio costerà 18 mesi di disagi a residenti e non solo, visto che è uno dei crocevia più trafficati.
Comune, Atm e società Expo - che entro fine mese appalterà in via definitiva i lavori da 18 milioni del «Progetto Darsena», in cui rientra il restyling della piazza -, cercheranno di limitare l'impatto negativo.
Ma i cantieri apriranno ad ottobre e si chiuderanno solo ad aprile 2015, sarà un caos nella zona. La pedonalizzazione quasi totale della piazza comporta la revisione totale della viabilità: l'area tra i due caselli daziari sarà off limits alle auto mentre rimarranno invariati i percorsi delle linee tranviarie, «intralciando» di fatto la passeggiata a piedi o in bici. La società Expo assegnerà 3,4 milioni ad Atm per rimuovere i binari in disuso e sostituire quelli dei tram in esercizio. Viale D'Annunzio diventerà a doppio senso di marcia per connettere il traffico in arrivo da viale Papiniano con via Gian Galeazzo e viceversa.
Anche l'area oggi occupata dal posteggio taxi, tra viale Gorizia e corso San Gottardo, diventerà off limits. Verrà posata una pavimentazione in pietra Serizzo, alternata con mattoncini in cemento. Alcuni platani verranno abbattuti, ma un filare di piante più giovani verrà piantato al margine di quella che diventerà un'area per «esposizioni, concerti, ritrovi». Ci sarà un nuovo specchio d'acqua, con la riapertura parziale del Ticinello sotto la porta neoclassica del Cagnola. Sulla sponda nord (verso viale D'annunzio) verrà abbattuto il mercato comunale e sostituito con un edificio di vetro trasparente proteso verso la Darsena.
Se le piogge di inizio anno hanno già rallentato di 2 mesi le opere sul sito di Rho-Pero (per recuperare i tempi si lavorerà con turni anche di notte e 90 operai in più), le istituzioni dovranno pregare che non ci siano per il futuro imprevisti di alcun genere. Ieri in commissione a Palazzo Marino il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris, il delegato del Commissario per Expo Gianni Confalonieri e il dirigente della società Expo Angelo Paris hanno fatto il punto sullo stato di avanzamento dei cantieri e delle infrastrutture.
«Ci confermate che Expo si terrà sempre nel 2015?» è la provocazione di Manfredi Palmeri (Terzo polo) a fine esposizione. Qualche esempio? L'entrata in funzione di 5 stazioni della M5 tra San Siro e Domodossola è fissata per il 30 aprile 2015, alla vigilia dell'inaugurazione, il collaudo rischia di svolgersi durante l'evento. Anche per le due fermate della M4 tra Linate e Forlanini Fs la deadline è aprile 2015. Per il mezzanino della M1 in Fiera avvio dei lavori a gennaio 2014 e dureranno 13 mesi. Anche per la strada di collegamento Zara-Expo da 89 milioni di euro, si attende il 24 giugno per l'aggiudicazione definitiva de lavori, da chiudere in 19 mesi. Cioè? Aprile 2015.
Le Vie d'acqua, contestate anche ieri dall'ambientalista Pd Monguzzi («c'è ancora tempo per rivedere il tratto finale da Rho a San Cristoforo»), dal grillino Calise che lo ha definito «uno spreco di 65 milioni» e dal leghista Morelli che chiede «di discutere in aula una mozione ferma da un anno». Aggiudicati ieri alla cordata guidata da Giuseppe Maltauro di Vicenza i lavori per il tratto sud, il più consistente, che collega Expo alla Darsena. Chiusura lavori marzo 2015. Sempre al cardiopalma.
Commento: A Milano i soldi per opere stradali stravaganti e di dubbia utilità, se non dannose, i soldi si trovano quasi sempre. Per le cose essenziali, come manutenzione del manto stradale e segnaletica, invece, o sono scarsi o non ci sono affatto. Ciò sempre in sintonia con la mentalità purtroppo molto diffusa in Italia, secondo cui fra le cose vistose e le cose necessarie, la priorità va data alle prime, perché permette di fare più bella figura.
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