| Aumento biglietto a 1,70 euro? 'Sovrapprezzi' per i non residenti
Le possibili strategie per ritoccare le tariffe: ce ne sarà bisogno. Tutto a ottobre 2013 o, al più tardi, 2014
Articolo del: 20/06/2013
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"Vogliamo promuovere, spingere e incentivare i trasferimenti di residenza".
L'indicazione della giunta guidata da Giuliano Pisapia è abbastanza univoca: chi risiede a Milano paga qui le tasse locali (Irpef e Tares) e contribuisce allo sviluppo economico della città. Chi ha solo il domicilio, no. Così, dopo la stangata sulla sosta in strisce gialle (250 euro all'anno dal 2014), altri provvedimenti sono allo studio per chi non abita a Milano.
A condizionare le mosse di Palazzo Marino, c'è sempre il bisogno feroce di riequilibrare i conti, come riporta il Corriere. L'anno prossimo il debito peserà per quasi mezzo miliardo e salirà a 520 milioni nell'anno di Expo.
Il Comune dovrà toccare le tariffe. A partire dai mezzi pubblici: solo i costi di gestione della linea 5 del metrò saliranno da 40 a 60 milioni, per toccare quota 100 a regime. Venerdì scorso Maran ha illustrato ai colleghi tutte le ipotesi per arginare l'emorragia di risorse ed evitare tagli lineari al contratto di servizio con Atm. L'aumento del prezzo del biglietto singolo da 1,50 a 1,70 euro porterebbe nel 2014 un incasso aggiuntivo di 20 milioni di euro. Oppure l'aggravio scaricato sugli abbonamenti: ogni dieci per cento di rincari sui mensili (oggi di 30 euro) vale un tesoretto di 12-15 milioni di euro. Le agevolazioni per studenti e anziani, poi: 20 milioni di euro all'anno.
Le scelte strategiche saranno probabilmente rinviate alla fine dell'estate. Non è escluso che la manovra sugli abbonamenti mensili e annuali possa scattare già ad ottobre.
Commento: Si sa, l'obiettivo della giunta è fare cassa. E chi deve girare in auto è la fonte perfetta di soldi per le casse comunali.
Perciò aumentare il biglietto va benissimo, perchè più gente tenderà a utilizzare il mezzo privato, così da avere più incassi da Area C, sosta a pagamento e multe.
Questo è il risultato perverso della politica di disincentivazione dell'auto attraverso l'introduzione di nuovi balzelli e pedaggi. Da problema il traffico, per le amministrazioni, è diventato un risorsa. E nulla verrà mai fatto, di sensato e utile, per ridurlo.
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