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Palazzo Marino - Presentato in Comune il progetto per la mobilità sostenibile
La città ostaggio delle auto
«Basta parcheggio selvaggio»
Pisapia: rendiamo più vantaggioso andare in bici. L'allargamento dell'«Area C» è un altro dei temi in discussione

Articolo del: 04/07/2013
Autore: Rossella Verga

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Le auto parcheggiate occupano tre milioni di metri quadrati di spazio sottratto ad altri usi e ogni giorno sono 65 mila le soste irregolari in città. Bastano questi due dati per capire che l'assessore comunale alla Mobilità, Pierfrancesco Maran, non esagera quando dice che «il nostro problema principale oggi è la sosta». Su questo aspetto cercherà di intervenire il Piano urbano per la mobilità sostenibile (Pums), il cui percorso è cominciato ieri in Sala Alessi, a Palazzo Marino, con la presentazione delle linee guida e il confronto con le associazioni e che terminerà con il voto in consiglio comunale tra circa un anno e mezzo, dopo la raccolta delle osservazioni in un iter simile a quello del Pgt. «Ma nel frattempo non stiamo fermi - assicura Maran - Gli interventi procedono e l'obiettivo è quello di fare in modo che i milanesi arrivino a ridurre il parco auto, non perché costretti, ma perché è più vantaggioso».

Per indurre i cittadini a liberare lo spazio occupato dalle macchine il Comune intende offrire «opportunità». Mezzi più efficienti, piste ciclabili, potenziamento di bike sharing e car sharing, convenzioni con le autorimesse, abbonamenti mensili e annuali per la sosta, pedonalizzazioni in centro e zone a 30 all'ora. «Anche l'allargamento dell'Area C è uno dei temi in discussione», dice l'assessore. Per il radicale Marco Cappato l'«estensione fino alla cerchia ferroviaria è indispensabile». Ma sono previsti anche ulteriori interventi a tutela della qualità urbana e dell'ambiente, come il divieto a parcheggiare sotto gli alberi dei viali, che verranno protetti da cordoli e reti.

Le auto sono il nodo. «A Milano ci sono 58 auto ogni 100 abitanti - sottolinea Maran - mentre le città con cui ci confrontiamo ne contano meno di 40. Dobbiamo ridurre il numero e non vogliamo farlo con i divieti, ma attraverso le opportunità. L'obiettivo è convincere i milanesi a rinunciare alla seconda auto. Una macchina costa circa 7000 euro all'anno a famiglia. Se togliessimo le 120-130 mila seconde e terze auto immatricolate a Milano avremmo un risparmio di un miliardo».

Il sindaco, Giuliano Pisapia, insiste sul rispetto delle regole. «Non vogliamo educare nessuno - premette - ma vogliamo che siano rispettate le regole e che si rafforzi una coscienza civica e civile che possa portare al rispetto e alla sicurezza di tutti. Non si può imporre a tutti di andare in bicicletta, ma si possono porre le condizioni perché questo diventi più vantaggioso. Ciò porterà a una città più pulita, attrattiva e moderna». Per Pisapia, «il piano urbano della mobilità sostenibile non è un libro dei sogni, è un passo in avanti per migliorare la qualità della vita della città. E' un provvedimento atteso da 10 anni». Il sindaco assicura che il Pums prenderà forma «da un confronto diretto con gli enti locali, gli operatori coinvolti, i cittadini e un comitato scientifico». Tutti insieme elaboreranno un documento seguendo le 10 linee guida indicate dal Comune.

«Con 3 mila bici a disposizione Milano è quinta in Europa - ricorda l'assessore Maran - Inoltre per Expo è prevista la realizzazione di 100 km di piste ciclabili. Tutti interventi per cui l'amministrazione ha già stanziato 22 milioni di euro». Già buoni, per Maran, i risultati ottenuti finora: «La riduzione del traffico del 30% in Area C e del 7% nel resto della città, l'aumento del 10% di spazio pubblico liberato alla sosta, 902 mila prelievi di bici gialle da inizio anno, l'aumento del 6% della velocità dei mezzi pubblici». Ma l'assessore non nasconde la preoccupazione per i fondi: «Milano sta facendo i salti mortali per tenere l'abbonamento Atm al prezzo attuale, serve maggior attenzione da parte dello Stato». Presente il sottosegretario al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Erasmo D'Angelis, che raccoglie l'appello e promette risorse dal cappello della spending review.

Riserve al Piano della giunta arrivano da Confcommercio. «Le esigenze reali partono dalla domanda di una città con meno divieti, dove muoversi non diventi una scommessa - segnalano i commercianti - La mobilità è un diritto. In questo Piano la parola impresa è scomparsa, in cambio ci sono tante biciclette con annesse piste ciclabili. Ma questa città vive d'impresa».

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