| TRASPORTI L'AZIENDA HA OTTENUTO LE CERTIFICAZIONI. CENTRALE A SAN DONATO Atm, a settembre la svolta antismog Partono (in ritardo) i primi bus a idrogeno Sulla linea 84 in corso l'addestramento per gli autisti. Il progetto finanziato all'Unione Europea
Articolo del: 28/07/2013 Autore: Armando Stella
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L’innovazione s’è fatta attendere come una diva: tre anni e mezzo dal defilè di presentazione in piazza Duomo e una collezione di promesse smentite dai ritardi. La «svolta H» di Atm partirà (anzi, visti i precedenti: dovrebbe finalmente partire) a breve dal deposito di San Donato. Tre ultra-moderni autobus a idrogeno hanno completato il rodaggio in pista; nei giorni scorsi s’è concluso pure il collaudo del distributore d’idrogeno nella stazione di San Donato; ci sono i fondi, le carte, i timbri; gli autisti stanno seguendo il programma di addestramento. Solo formalità, ormai. IN SERVIZIO A SETTEMBRE - La prima flottiglia Atm a emissioni zero potrà prendere servizio a settembre sull’interurbana 84, caricando i passeggeri sulla linea che collega largo Augusto al capolinea sud del metrò giallo. È stato un lungo viaggio. Il progetto venne annunciato nel gennaio 2010 con la sfilata d’un gigante Mercedes davanti alla cattedrale e un elenco di aggettivi a magnificare la «prossima rivoluzione» della mobilità urbana: «Niente smog, nessuna particella di Pm10, neppure un accenno di polveri sottili». La delibera regionale che autorizzava l’investimento sul parco mezzi Atm era persino precedente: la numero 10934 del 30 dicembre 2009. Erano gli anni di Roberto Formigoni governatore, Letizia Moratti sindaco ed Elio Catania manager dell’azienda di trasporti. La sperimentazione degli Evobus rientrava allora come oggi nel progetto europeo Chic ( Clean hydrogen in european cities ) e inseriva Milano nell’élite delle città più attente all’impatto del traffico sull’ambiente (Londra e Oslo, tra le altre).
PROGETTO FINANZIATO DALLA UE - Il «pacchetto H» è costato in tutto 9,9 milioni di euro: Atm ha speso 800 mila euro per partecipare all’acquisto dei tre modelli Mercedes-Benz Citaro FuelCell Hybrid (sono bus ibridi con celle a combustibile), l’Ue ha messo altri 3,5 milioni per finanziare mezzi e impianti, dal Pirellone sono usciti 4,2 milioni e il Comune ha contribuito con un milione e 400 mila euro. «Oggi nessuno al mondo è più avanti e ben poche aziende di trasporto pubblico stanno investendo per testare questi veicoli a zero emissioni», ci si compiaceva allora tra Palazzo Marino e Foro Buonaparte. Il viaggio inaugurale era stato programmato nel 2011. Studi, burocrazia e preparazione si sono presi più tempo del previsto. Non solo a Milano. Gli autobus all’idrogeno di Oslo sono usciti dai depositi solo qualche mese fa e Londra non s’è ancora attrezzata con una stazione di rifornimento. Per ora va avanti con le bombole del gas. La sperimentazione dei tre Citaro durerà cinque anni. L’attuale presidente Atm Bruno Rota crede nel progetto e ha lavorato duramente per sbloccarlo. L’obiettivo, in prospettiva: allargare la flotta a emissioni zero, tagliando però fortemente sui costi. Per produrre un autobus H di ultima generazione serve un milione di euro. Cinque volte il prezzo di un mezzo tradizionale.L'innovazione s'è fatta attendere come una diva: tre anni e mezzo dal defilè di presentazione in piazza Duomo e una collezione di promesse smentite dai ritardi. La «svolta H» di Atm partirà (anzi, visti i precedenti: dovrebbe finalmente partire) a breve dal deposito di San Donato. Tre ultra-moderni autobus a idrogeno hanno completato il rodaggio in pista; nei giorni scorsi s'è concluso pure il collaudo del distributore d'idrogeno nella stazione di San Donato; ci sono i fondi, le carte, i timbri; gli autisti stanno seguendo il programma di addestramento. Solo formalità, ormai. IN SERVIZIO A SETTEMBRE - La prima flottiglia Atm a emissioni zero potrà prendere servizio a settembre sull'interurbana 84, caricando i passeggeri sulla linea che collega largo Augusto al capolinea sud del metrò giallo. È stato un lungo viaggio. Il progetto venne annunciato nel gennaio 2010 con la sfilata d'un gigante Mercedes davanti alla cattedrale e un elenco di aggettivi a magnificare la «prossima rivoluzione» della mobilità urbana: «Niente smog, nessuna particella di Pm10, neppure un accenno di polveri sottili». La delibera regionale che autorizzava l'investimento sul parco mezzi Atm era persino precedente: la numero 10934 del 30 dicembre 2009. Erano gli anni di Roberto Formigoni governatore, Letizia Moratti sindaco ed Elio Catania manager dell'azienda di trasporti. La sperimentazione degli Evobus rientrava allora come oggi nel progetto europeo Chic ( Clean hydrogen in european cities ) e inseriva Milano nell'élite delle città più attente all'impatto del traffico sull'ambiente (Londra e Oslo, tra le altre).
PROGETTO FINANZIATO DALLA UE - Il «pacchetto H» è costato in tutto 9,9 milioni di euro: Atm ha speso 800 mila euro per partecipare all'acquisto dei tre modelli Mercedes-Benz Citaro FuelCell Hybrid (sono bus ibridi con celle a combustibile), l'Ue ha messo altri 3,5 milioni per finanziare mezzi e impianti, dal Pirellone sono usciti 4,2 milioni e il Comune ha contribuito con un milione e 400 mila euro. «Oggi nessuno al mondo è più avanti e ben poche aziende di trasporto pubblico stanno investendo per testare questi veicoli a zero emissioni», ci si compiaceva allora tra Palazzo Marino e Foro Buonaparte. Il viaggio inaugurale era stato programmato nel 2011. Studi, burocrazia e preparazione si sono presi più tempo del previsto. Non solo a Milano. Gli autobus all'idrogeno di Oslo sono usciti dai depositi solo qualche mese fa e Londra non s'è ancora attrezzata con una stazione di rifornimento. Per ora va avanti con le bombole del gas. La sperimentazione dei tre Citaro durerà cinque anni. L'attuale presidente Atm Bruno Rota crede nel progetto e ha lavorato duramente per sbloccarlo. L'obiettivo, in prospettiva: allargare la flotta a emissioni zero, tagliando però fortemente sui costi. Per produrre un autobus H di ultima generazione serve un milione di euro. Cinque volte il prezzo di un mezzo tradizionale.
Commento: La giunta Pisapia è attratta da tutto ciò che è politically correct come le falene dai lampioni. Ovvio che a questa non potesse mancare all'appello! E così avremo strade piene di buchi, biglietti dei mezzi pubblici sempre più cari per un servizio sempre più scadente, ma, in compenso, carreggiate ristrette da fantastiche e inutili piste ciclabili ovunque e qualche bus a idrogeno molto radical chic e ancora più cari e inutili.
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