| Corso Lodi, la burocrazia ferma la pista ciclabile
Articolo del: 28/07/2013 Autore: Laura Fugnoli
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Alberi da abbattere. Tubature marcite da sostituire. E i tempi si allungano. Perfino il cartello lungo i lavori in corso Lodi è stato strategicamente tolto. Cì'era scritto: 'Fine cantiere 31 ottobre 2012'. Le recinzioni sulla pista obbligano i ciclisti a rischiose deviazioni. La ciclabile nata per collegare piazza Medaglie d'oro all'abbazia di Chiaravalle, a Milano, a quasi un anno di distanza dalla data ipotetica di fine lavori non è finita. Qualcosa era andato storto fin dall'inizio una volta tolto l'asfalto sul ponte di corso Lodi, con l'individuazione di materiale inquinante e successiva bonifica imprevista. Ora si sommano nuovi ostacoli, con grande disappunto dei residenti che hanno sollecitato il consiglio di Zona 4 a chiedere chiarimenti al Comune. Sul lato nord di piazzale Lodi A2a gas ha dovuto sostituire un tubo che, oltre a essere marcio, aveva la sfortuna di essere inguainato di amianto. Ma i veri grandi impedimenti che il cantiere ora si trova davanti sono in realtà due alberi, due platani morti che intralciano i lavori nella tratta di pista ciclabile tra via Ponti della Priula e Brenta. Intanto la ciclabile, che una volta finita dovrebbe coprire cinque chilometri completamente separati dal traffico, viene percorsa a zig zag nei tratti già ultimati. Gli alberi piantati ex novo durante l'inverno, una quarantina, si sono acclimatati e si stanno irrobustendo: dovevano servire per refrigerare i pedalatori sul ponte da piazzale Lodi a via Massarani, ma su quel tratto di ciclabile ciclisti per ora se ne vedono pochi, e costretti, per di più, a continui rientri sulla strada occupata dalle auto per evitare le recinzioni. Tanti invece i cani al guinzaglio, felici di sporcare sotto le giovani piantine: la pista è tutta per loro
Commento: Corso Lodi è una di quelle vie di Milano martoriate da un approccio ideologico all'urbanistica e alla mobilità. Una strada che potrebbe essere larga e scorrevole è ridotta a due stretti bgigattoli, con parcheggi insufficienti e pavimentazioni tanto complesse e costose quanto inutili. Con un po' di intelligenza sarebbe stato possibile suddividere la strada in modo da avere molti più parcheggi, alberi e anche un pista ciclabile al centro. Invece l'ideologia prevede di "disincentivare" l'uso dell'auto, cosicché si è fatto in modo che decine, se non centinaia, di posti per parcheggiare, gratis e a disposizione dei residenti e non solo, andassero persi, mentre per la pavimentazione se ne è scelta una bella complessa, con gran soddisfazione evidentemente di chi l'ha realizzata, ma meno per le casse comunali!
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