Articolo del: 28/07/2013
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Maran benedice i rincari Atm: «Servizi da migliorare, ma la Regione ci taglia i fondi. Ecco perché alziamo le tariffe» Massimo Costa Gli aumenti sulle tessere Atm, le nuove tariffe della sosta, la “guerra” alle auto. Pierfrancesco Maran, assessore alla Mobilità, si difende dalle critiche e contrattacca: se governo e Regione non tornano ad alzare la quota di contributi per Milano, sarà impossibile gestire i nuovi metrò in vista di Expo. Assessore Maran, due anni fa è salito il costo del biglietto Atm, ora siamo alla vigilia di ritocchi agli abbonamenti. Perché aumentate tutto? «La questione del trasporto pubblico è grave non solo a Milano. Abbiamo aperto la M5: quest’anno costa 40 milioni e a pieno regime ne costerà 100. In 3 anni, però, il contributo statale e regionale per Milano è sceso dal 52% al 42%». Non avreste aumentato le tariffe in presenza di nuovi fondi? «Se la percentuale contribuita fosse rimasta la stessa non avremmo pensato agli aumenti». I ritocchi sono salati: è colpa del governo? «La M5 e le spese aggiuntive vanno saldate. Storicamente ogni nuovo servizio veniva coperto dai contributi di Stato e Regione. Ci hanno tagliato i fondi ma in 3 anni sono state aperte Assago, Comasina, la nuova tranvia verso Cinisello e la M5». Nel 2011 si alza il ticket singolo, oggi gli abbonamenti. Non c’è una contraddizione? «Prima non avevamo il nuovo metrò. Noi continueremo a combattere per un contributo nazionale distribuito sull’efficienza del servizio. In molte città il biglietto copre meno del 20% del costo del servizio, da noi siamo al 50%. Tutti pensano che sia colpa del Comune, ma non è così». La soluzione? «Lo Stato fissi paletti per non penalizzare le reti di trasporto efficienti. Non è questione di Nord e Sud, in Italia ci sono sistemi meno efficienti che ricevono di più». Non potevate fare più tagli alle spese? «Stiamo lavorando sull’efficienza di Atm, ma fino al 2010 il costo di Atm era coperto interamente da tariffe e contributi (statali e regionali). Con i servizi nuovi il costo è salito di oltre 100 milioni, e già il governo Berlusconi ne aveva tagliati 30». Quindi Milano potrebbe non riuscire a pagare la gestione dei nuovi metrò? «Io pongo il problema da un anno, su questo ho avuto un aspro confronto con Formigoni. Le metropolitane son sempre state cofinanziate dallo Stato. Quando si finanzia un’opera bisogna porsi il problema di pagarla tutta subito. Oggi i 2/3 dei costi di M5 serviranno per pagare il “mutuo” per costruirla. È un metodo errato». Quello di quest’anno sarà l’ultimo aumento? «Toccare le tariffe fa sempre male al cuore. Stiamo cercando di costruire un sistema per migliorare il servizio da qui al 2016». Per Expo i mezzi pubblici miglioreranno? «I metrò dovranno circolare con frequenza maggiore; finora queste richieste non sono state ascoltate dalle altre istituzioni. Quando ho posto il problema, Formigoni disse che era un problema del Comune. Ora l'abbiamo sottoposto a Maroni». Atm oggi è migliore del 2011? L’orario estivo dura più di due mesi. «L’orario estivo non è migliorato ma è lo stesso che abbiamo trovato. Le corse del metrò sono cresciute con i 10 milioni di euro stanziati per l’avvio di Area C e abbiamo avviato la rete notturna in superficie». Quando vedremo altri miglioramenti? «Per la prima volta a Milano si acquistano 30 treni del metrò. È un investimento mai fatto nella storia». Perché vessate le auto? «È un luogo comune, il nuovo piano della sosta prevede per la maggior parte dei cittadini dei consistenti risparmi. L’abbonamento permette di risparmiare fino al 50%, oltre al tempo necessario per trovare il gratta e sosta. Poi la riforma affronta anche l'evasione». La penale di 10 euro sulle multe degli ausiliari è regolare? «La applicano molte città in base alla legge 127/1997. La gran parte delle multe la fanno già gli ausiliari del traffico: con questo sistema chi rispetta le regole pagherà la metà. Chi non le rispetta avrà una multa più alta, che ci servirà anche per incrementare i controlli». Verranno assunti più ausiliari? «Certo, si finanziano con i soldi aggiuntivi delle penali per un maggior presidio del territorio». Quanti? «Decideremo con Atm: 100 sono pochi. Il sistema degli abbonamenti farà emergere l’abusivismo con un titolo di viaggio più economico che invogli al pagamento. Anche i commercianti hanno visto con favore la riforma». Avremo più parcheggi di corrispondenza? «Stiamo costruendo quello di Comasina, abbiamo il progetto di Abbiategrasso, stiamo lavorando a Forlanini e Bignami». Perché far pagare 50 euro a chi perde il pass residenti? «Faremo una determina dirigenziale per applicare la riforma: il tagliando sarà gratuito per chi presenta denuncia di smarrimento. In molti fino a ieri chiedevano una copia del tagliando semplicemente per averne due. Chi presenta la denuncia lo avrà gratis: dal secondo smarrimento ci sará un pagamento che disincentiverà le pratiche irregolari». Perché i domiciliati pagheranno 250 euro l’anno per il pass? «Per non pagare basta cambiare residenza. Molte persone probabilmente potrebbero già avere i requisiti per la residenza qui. In ogni caso, gli effetti del provvedimento li scopriremo più avanti». Perché aumentare i parcheggi di San Siro da 5,40 a 7 euro? «Le tariffe erano ferme da 20 anni, e già la maggior parte dei tifosi va allo stadio con i mezzi». Quanti soldi recupererete in più? «Auspichiamo che migliorino le entrate, ma questo dipenderà da quanto si riduce l’evasione. Con i fondi vogliamo migliorare la manutenzione dei parcheggi di interscambio e aumentare i controlli. Sulle strisce gialle i cittadini sono insoddisfatti per lo scarso presidio». Non sono norme per fare cassa? «Dalla sosta il Comune di Milano incassa 2 milioni l’anno su un bilancio di 2 miliardi, perché si tratta di una quota pari al 15% dei ricavi degli introiti di Atm. Anche volendo, qui non potremmo fare cassa». Perché eliminare i posti auto sotto gli alberi? Migliaia di milanesi senza box oggi non hanno alternative. «Il piano della mobilità ha una prospettiva di 10 anni: non possiamo pensare che anche in futuro così tante aree verdi siano parcheggi. Negli ultimi 10 anni le auto sono scese di 70mila unità: è probabile che con la crisi economica si ridurranno ancora. Se sarà così, riusciremo a recuperare delle aree che non vanno utilizzate come parcheggi: lo dicono il codice della strada e il buon senso». Partirete da corso Sempione? «Lì gli spazi oggi non sono per i residenti, e in zona i parcheggi a rotazione sono semivuoti. Studieremo alternative per recuperare quei posti». Vi accusano di voler educare i cittadini con l’insistenza su bici e blocchi del traffico. Non è così? «Le domeniche a spasso non hanno una funzione educativa ma mostrano la città sotto un’ottica diversa. Tutti i nostri provvedimenti vanno nella direzione delle città medio-grandi d’Europa». Vedremo nuove domeniche a piedi o costano troppo? «Spero di sì, ma potrebbero avere una formula diversa. Si potrebbe chiudere solo il centro o singoli quartieri». Giusto spendere 20 milioni per le piste ciclabili con questa crisi? «8 milioni arrivano dal ministero. Non sono solo piste ciclabili ma riqualificazioni di quartieri: penso a Brera o all’anello intorno al parco Sempione». investirete ancora in piste ciclabili? «Abbiamo richiesto dei fondi europei». Sono utili 2 corsie per le bici in viale Tunisia? «Vogliamo dare continuità agli itinerari di Garibaldi-Repubblica. Grazie al progetto si arriverà in Buenos Aires; in futuro prolungheremo le piste fino a Città Studi». Quando introdurrete le mini-multe di Area C per chi salda subito? «A settembre». Area C rimarrà così fino a fine mandato? «L’impianto credo che resterà così, ma discuteremo con le categorie come abbiamo sempre fatto. La vera rivoluzione sarà quella del car sharing». Cambierà le abitudini dei milanesi? «Vinceremo la scommessa: per molti sarà più conveniente utilizzare il car sharing della propria auto. Oggi “Guidami” fa 50 prelievi al giorno, ma grazie alla nuova rete potremo arrivare a 15mila abbonati». Boeri fuori da Palazzo Marino e qualche malumore tra i militanti: la giunta sta facendo calare il consenso del Pd? «Abbiamo l’onore di guidare Milano in un momento difficilissimo. Il sindaco mette la faccia su tante questioni che non sono nelle sue disponibilità dirette. Questo pone un problema di consenso: la metà mandato è il momento più difficile, a volte non si vedono ancora i risultati sperati. Il Pd e Pisapia devono indicare con forza alla città qual è la direzione intrapresa». Pisapia, uomo della sinistra radicale, ha annunciato che potrebbe votare Renzi. Cosa c’entra Pisapia con Renzi? «Alcuni ruoli riescono ad accomunare oltre le differenze. I sindaci hanno un contatto con i cittadini, sono obbligati ad affrontare i problemi con tempestività». La lite con Boeri è una ferita aperta per il Pd? «È compito del sindaco definire la squadra che lo aiuti a governare. I cittadini hanno scelto un sindaco che giudicheranno nel 2016». Due anni di governo: la cosa di cui è più orgoglioso e il più grande rimpianto. «Oggi Milano non è più tra le 10 città più congestionate d’Europa. Risultato ottenuto con il confronto coi cittadini, grazie ad Area C e agli altri provvedimenti. Il rimpianto è per la riduzione della contribuzione statale al trasporto pubblico: oggi la nostra pressione non ha invertito rotta».
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