| VERTICE DEI GOVERNATORI DEL NORD PER UNA «STRATEGIA COMUNE» ANTI-POLVERI SOTTILI Smog, le Regioni preparano nuovi divieti Da metà ottobre ferme le vetture più vecchie. Maroni: pronti ad ampliare l'area vietata ai veicoli inquinanti
Articolo del: 05/09/2013
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La prossima emergenza autunno-inverno ripresenterà i divieti antismog della collezione Formigoni. Nessuna novità sarà introdotta da qui a metà ottobre, quando scatterà il semestre di riposo forzato per i veicoli più «vecchi» e «sporchi»: restano invariati i modelli, le categorie, gli orari. L'impronta verde-ambientalista di Roberto Maroni potrà essere apprezzata nel 2014: allo studio c'è l'ampliamento della «zona critica» in cui viene bloccato il traffico più inquinante. Nel dettaglio. La flotta delle auto a benzina euro 0 e dei diesel Euro 0, 1 e 2 è attualmente composta da 150 mila vetture in città e almeno 450 mila nell'area Milano-Como-Sempione: dovranno restare spente, dal 15 ottobre al 15 aprile, fra le 7.30 e le 19.30 dei giorni feriali. Tra un anno, stando alle previsioni, i confini di questa «zona a bassa emissione» (all'inglese: low emission zone ) includeranno nuovi Comuni in tutte le province, Sondrio esclusa, e impediranno i movimenti di 700 mila vetture. Quanto all'ultra annunciato - o minacciato - divieto per gli Euro 3 diesel bisognerà attendere il 2015-2016 (il blocco slitterà di un altro anno). La nascita della macroregione antismog richiede tempo e pazienza. La regia è del governo Letta. Il patto è stato siglato ieri a Milano.
Tirava aria di larghissime intese nel summit convocato a Palazzo Lombardia. Il ministro dell'Ambiente scuola pd, Andrea Orlando, e il governatore leghista Bobo Maroni hanno riunito i rappresentanti delle Regioni del Nord (Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia, Valle d'Aosta e Provincia di Trento) per imbastire una difesa dalla procedura d'infrazione dell'Ue e impostare una strategia comune contro i veleni. La filosofia: solo misure «larghe e omogenee» possono incidere sulle emissioni, e contenerle. La linea lombarda s'inserisce in questo quadro: prima di approvare riforme drastiche, tipo l'ampliamento della «zona critica», attrezziamoci per tempo e con l'accordo di tutti. Dice Bobo: «Non si possono costruire dei "muri" all'aria. Non ha senso che ogni Regione faccia per conto proprio». Chiosa Orlando: «Gli impegni condivisi nel 2012 sono rimasti lettera morta o portati avanti singolarmente dalle Regioni...». Non è più il modo. Maroni: «I provvedimenti per la salute sono difficili, impegnativi. Ma questo vertice è il segno di un'ampia e leale collaborazione istituzionale». Conclude il ministro: «Chiudiamo l'epoca delle misure emergenziali. Coinvolgeremo i grandi centri urbani e apriremo il confronto con le parti sociali. Dobbiamo lavorare su energia, riscaldamento, traffico. E stimolare un rapporto attivo con le università: questa è un'occasione per sperimentare politiche innovative e spingere la ricerca».
La cabina di regia sarà riconvocata ad ottobre per la firma dell'accordo di programma. Domani, intanto, la giunta Maroni approverà il Piano regionale per la qualità dell'aria ereditato dall'amministrazione Formigoni, completato già nel febbraio scorso e incardinato su 91 progetti di breve, medio e lungo periodo. Osserva il presidente della Camera di Commercio Carlo Sangalli: «Bene strategie allargate e condivise su smog e mobilità, ma nella lotta all'inquinamento le imprese vanno ascoltate e incentivate. La qualità dell'ambiente è interesse di tutti». Sospira il consigliere pd Carlo Villani: «Finalmente, anche grazie all'impegno del ministro Orlando, c'è una strategia contro lo smog nella pianura padana».
Commento: Pensare di bloccare le auto a benzina Euro 1 e 2 per combattere l'inquinamento (che è pressoché solo da polveri sottili) è assolutamente insensato, dato che:
- L'inquinamento da polveri è solo in minima parte dovuto alle auto (la prima causa sono i riscaldamenti)
- Le auto a benzina non producono polveri sottili
- Rispetto alle emissioni di polveri le norme Euro non dicono nulla per quanto riguarda i motori a benzina (per quanto al punto precedente).
Pensare di ridurre l'inquinamento bloccando le auto a benzina più vecchie è perciò come sperare di curare il maldipancia spalmandosi la faccia con una crema per la pelle.
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