| IL CASO - L'ASSESSORE MARAN: GIÀ RIDOTTI I PASS DEL 40% Tassisti e tranvieri: «Scooter e biciclette invadono le corsie riservate, sicurezza a rischio» Motocivismo: «Chi va in moto, alleggerisce il traffico: nessun allarme»
Articolo del: 30/09/2013
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Uno scatto pubblicato sul blog Taxistory . Con una riga di didascalia: «C'erano una volta le corsie preferenziali di Milano». Un filmato caricato dai tranvieri su Facebook e YouTube, due minuti e venti di reportage sotto questo titolo: «Come calpestare il servizio di trasporto pubblico». Scorrono le immagini: motorini che sfilano (sfidano) i filobus, mute di scooter che affiancano i tram ai semafori, batterie di centauri che scodano agli incroci. Nel gruppo, a tratti: le bici. Le infrazioni al codice della strada: «Diffuse». La polizia locale? «Fa quello che può». CORSIE RISERVATE AFFOLLATE - Il foto-racconto del comitato tassisti e di un gruppetto di conducenti Atm (strana alleanza tra due categorie storicamente distanti) denuncia «l'insostenibile e sempre più pericoloso affollamento dei percorsi riservati». Attaccano i tranvieri: «La filoviaria 90/91 è una roulette russa». Nereo Villa, presidente del sindacato autopubbliche Satam (radiotaxi 4040), suggerisce una metafora: «La circonvallazione è un motodromo. Bisogna metterci un freno».
L'INVASIONE DEI MOTOCICLI - In città, sette anni fa, circolavano circa 129 mila motocicli. Alla fine del 2011, l'ultima stagione di Ecopass, le immatricolazioni erano salite a quota 153 mila (il 22 per cento in più). Il traffico su due ruote, da allora, ha resistito alla crisi e si è fatto largo nelle strade. Prima ragione, l'Area C: scooter e motorini sono stati esentati dal pagamento del ticket. Se nel 2011 si contavano al massimo 28-29 moto ogni cento autoveicoli, la frazione è salita a 39-40 nell'ultimo anno: nei Bastioni, all'ora di punta, si muovono circa 40 mila moto (a cui vanno aggiunti i motorini di cilindrata 50 che non vengono rilevati dalle telecamere). Un flusso che si riversa quasi ovunque, e legittimamente, sulle corsie riservate a taxi, bus e tram.
«COMPORTAMENTI INCIVILI» - Primo problema: il rispetto delle regole. Scrivono i tranvieri su Facebook: «Gli indici di sicurezza sulle preferenziali sono praticamente annullati dai comportamenti incivili di troppi...». Succede questo: «Autisti e taxi sono costretti a brusche frenate a o repentine deviazioni per improvvisi sorpassi contromano, tagli di strada e invasione degli spazi di frenatura». C'è una statistica informale che gira tra i conducenti: «Ogni settimana vediamo dai 10 ai 20 feriti in incidenti di varia gravità». Per i tranvieri è ancora più rischiosa la compagnia dei ciclisti: «Le velocità di marcia sono incompatibili». La centrale Atm ha diramato un semplice ordine di servizio ai suoi uomini: «Prestate la massima attenzione». L'ultima vittima, il 64enne Angelo Boccardi, venne investito da un tram in viale Bligny, all'angolo con Sabotino, nel giugno del 2012: aveva cercato di superare il Jumbo (a sinistra) ed era scivolato sulle rotaie.
«NESSUN ALLARME» - Servono regole più severe? Risponde Andrea Trentini, portavoce dell'associazione Motocivismo: «Chi va in moto, alleggerisce il traffico. Va premiato. Le preferenziali sono intasate, ma non c'è alcun allarme». E nessuna «restrizione» in vista, precisa l'assessore alla Mobilità Pierfrancesco Maran: «Abbiamo già liberato le corsie tagliando i pass del 40%. Nel nuovo Piano per la mobilità c'è spazio per discutere - anche - dei motorini. Ma non abbiamo ancora fatto valutazioni specifiche».
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