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DIBATTITO SULLE STRADE
Piano del Comune per sistemare il pavé
nel centro storico : «Cerchiamo sponsor»
In altre strade i masselli saranno rimossi in favore dell’asfalto

Articolo del: 08/11/2013


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Pro e contro il pavé. Diversità di opinioni a palazzo Marino fra l’assessore ai Lavori pubblici Carmela Rozza e il gruppo «No asfalto sul pavé» promosso da alcuni cittadini su Facebook . Rozza ha presentato gli interventi di sostituzione della pietra con asfalto eseguiti nei mesi scorsi o in via di completamento: dopo quelli in piazzale Baracca, é toccato ai masselli della vicina via Saffi, di via Monte Santo e via Monte Grappa, ai cubetti in porfido di via Galvani e via Fatebenefratelli, e al pavé in piazza Castello fra via Minghetti e via Ricasoli. Presto, ha confermato l’assessore, sarà varato il piano sulla pietra, con gli interventi di rimozione e quelli di riqualificazione, questi ultimi nel centro storico, da programmare: «Dopo l’approvazione del bilancio ci sara’ una riunione interassessorile per valutare dove e come intervenire e fare il punto sugli eventuali sponsor». Certamente sara’ messo a nuovo il pave’ di piazza Missori, «una piazza violentata e oggi in condizioni oscene», per Rozza, e di via Manzoni, e si interverra’ in via Foscolo, via Agnello, via Santa Radegonda e via Berchet. Ancora da chiarire le disponibilità di privati a finanziare opere in via Montenapoleone (per 2,5 milioni al momento messi a bilancio del Comune) per «rendere omogenea la pavimentazione del Quadrilatero» e da definire gli interventi in piazza Duomo.

I CONTRARI - A portare a palazzo Marino la contrarietà dei cittadini «No asfalto», Ivan Salvagno, promotore del gruppo sul social network: «Per decenni non e’ stata fatta manutenzione e ora danno la colpa al pave’ per disagi a pedoni e ciclisti o ai tram: bici, tram e pavé convivono da secoli senza problemi e senza danni. La cultura e le tradizioni non si asfaltano», sostiene Salvagno. Da qui l’appello del gruppo «Fermiamo la rimozione del pavé» a una mobilitazione per «sensibilizzare l’amministrazione e impedire altri scempi» dopo i lavori in piazzale Baracca: “Il pavé va sistemato e reso sicuro - dice Salvagno - mentre l’asfalto deve essere rifatto ogni due anni e non e’ economico. Ai milanesi del futuro cosa lasceremo?”. La replica dell’assessore: «I cubetti di porfido non sono una pavimentazione storica, sono stati usati dopo gli anni ’50 come materiale economico. Si tratta semplicemente di eliminare il patchwork di pavimentazioni indecoroso e pericoloso che si vede in diversi punti della città».

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