| "Città allagata, è colpa del Comune" La Regione accusa Palazzo Marino di non aver utilizzato i 10 milioni stanziati per evitare le piene
Articolo del: 25/10/2013 Autore: Giannino della Frattina
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Il Comune accusa la Regione di non essersi occupata del Seveso che esonda, l'assessore Viviana Beccalossi risponde che i 10 milioni di euro sono pronti da tempo, ma che a non rispondere sono il sindaco Giuliano Pisapia e i suoi assessori. Ha piovuto l'altro giorno su Milano e sulla Lombardia e per Niguarda è stata la solita via crucis.
Venticinque centimetri di Seveso che si alza, tracimando in via Valfurva. Mezzo quartiere allagato. Come sempre. Le acque interrate sono tornate in superficie, traffico in tilt e nella zona viale Zara acqua alta, strade chiuse e alcune linee tranviarie interrotte. Gran lavoro per vigili del fuoco, polizia locale e squadre della Mm. Chiusini aperti e pompe idrovore in azione per tenere l'esondazione sotto controllo. Danni limitati grazie all'intervento tempestivo della protezione civile.
Scene già viste. Così come le inevitabili polemiche del giorno dopo con il rimpallo delle responsabilità. «È una vergogna», ha aperto le danze il presidente del Codacons Marco Maria Donzelli. «Non è accettabile che la città più ricca d'Italia sia regolarmente allagata ogni volta che piove per due giorni. Se la Regione invece di costruire grattacieli che portano sempre più veicoli inquinanti in centro, si preoccupasse del territorio, delle frane e delle alluvioni, sarebbe decisamente più serio». Non solo. «Purtroppo - ha proseguito Donzelli - gli amministratori locali si preoccupano più di rifare la piazza principale del paese che di aumentare la portata dei canali scolmatori».
E poi dice «no» all'ennesimo aumento delle accise sulla benzina, con la scusa di finanziare gli ormai permanenti stati di emergenza o di calamità. «I risarcimenti per i danni subiti dai cittadini - attacca - devono essere pagati dagli amministratori e dai politici che in questi anni non hanno fatto le opere necessarie per prevenire frane ed alluvioni».
Duro anche l'attacco dell'assessore alla Protezione civile del Comune Marco Granelli: «Abbiamo ribadito la necessità che la Regione realizzi il progetto delle vasche per evitare che Milano sia in allarme ogni volta che piove. Non è possibile che nel 2013 e in vista di Expo ci sia ancora questa situazione». Immediata la replica. «La Regione - risponde la Beccalossi - ha chiesto da mesi sia al sindaco che all'assessore competente un incontro per definire l'avvio dei lavori. Una richiesta, purtroppo, per ora rimasta vana». E ricorda che il Pirellone «ha già reso disponibile, da tempo, un primo finanziamento di 10 milioni di euro da dedicare alla messa in sicurezza della città». E spiega che insieme ad Aipo, l'Agenzia interregionale per il fiume Po è stato redatto il primo dei progetti che eviterebbe a Milano di trovarsi allagata. «Quello che non abbiamo capito - dice la Beccalossi - è se alla politica delle chiacchiere, l'assessore Granelli e la giunta che rappresenta sono in grado di far seguire atti concreti. Come, ad esempio, lo stanziamento di 30 milioni di euro che il Comune si è sempre detto pronto a mettere sul tavolo per contribuire alla realizzazione delle opere. Anche di queste risorse abbiamo chiesto conto all'assessore Maran, senza aver ricevuto alcuna risposta».
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