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L’ideologia arancione della “Zona 30″ ci costa due milioni

Articolo del: 18/01/2014
Autore: Marianna Baroli

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Non potrò più circolare a Milano. Ammettiamolo, dopo l’annuncio della nascita di ulteriori aree con limite a 30km/h, la reazione – con tanto di attacco di panico, sudori freddi e mani nei capelli – non può che essere stata questa.

Già perché, dietro alle classiche «buone intenzioni» di cui è lastricata la strada dell’amministrazione di Giuliano Pisapia, ci sia, tanto per non deludere i non arancioni, la solita fregatura. Iniziamo dal principio. La giunta decide, qualche mese fa, che insomma così a Milano non si può proprio continuare. La rieducazione forzata a colpi di bike e car sharing funziona, ma fino a un certo punto e piuttosto che non utilizzare la macchina e chiuderei nell’inferno dei mezzi pubblici si è disposti anche a farsi spennare da Area C. Urge quindi una nuova idea. Perché non creare intere aree con limite di circolazione a 30 km/h? Una velocità talmente stressante, impossibile da mantenere, umiliante per il guidatore che forse, così, si convincerà ad abbandonare l’infernale mezzo a quattro ruote.

E così arriviamo fino allo scorso 7 gennaio, data in cui è scaduto il bando per la presentazione dei progetti. Già il giorno successivo il settore Gare e opere pubbliche del Comune ha iniziato l’esame delle proposte che si concluderà a fine mese con l’aggiudicazione degli appalti. Uno scherzetto questo che ai milanesi costerà mica poco. È infatti valutato in 2 milioni di euro il costo dei lavori, della durata di 450 giorni, e che verranno eseguiti nelle otto zone individuate: via Figino, via Dergano, via Muratori, via Melzo, via Colonna, via Caterina da Forlì, via Paruta e via Frattini. Ma la beffa, non sta solo nel costo. A individuarla è Marco Bestetti, giovane consigliere di Forza Italia di zona 7. «Il Comune di Milano ha presentato 8 nuove “Zone 30″ per il 2014, che si sommano ad altri interventi già deliberati. Tra questi, spiccano via Ceriani a Baggio e via Caterina da Forlì, entrambi di mia “competenza” zonale e per le quali vorrei fare alcune considerazioni» ha affermato Bestetti.

Proprio queste due vie svelano l’intento puramente propagandistico dell’idea arancione. «Per quanto riguarda via Ceriani, questa si trova all’interno del borgo Zona 30storico di Baggio, una vietta molto stretta a senso unico in cui, anche impegnandosi, già oggi risulta davvero difficile – o forse impossibile – superare i 30 km/h» spiega Bestetti che sottolinea come «lo stesso discorso vale per l’intervento che viene chiamato “Caterina da Forlì”, ma che in realtà non interessa questa importante direttrice viaria, bensì un piccolo quadrilatero di vie limitrofe a quest’ultima, in cui le velocità sostenute sono assolutamente irraggiungibili».

Questo è solo l’ennesimo passo falso della giunta di Giuliano Pisapia «si tratta di interventi di scarso rilievo dal punto di vista viabilistico, ma tuttavia costosi, sia in termini di nuova segnaletica stradale che di interventi strutturali, seppur limitati» ha specificato Bestetti «mi rendo conto che questa amministrazione ha come principale missione quella di trasmettere l’immagine di un cambio di passo su questi temi, ma la viabilità, la congestione del traffico e la sicurezza stradale sono temi troppo seri per essere affrontati con furia ideologica e propagandistica».



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