Articolo del: 29/01/2014 Autore: ILARIA CARRA, LUCA DE VITO
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Servono tagli per almeno 70 milioni di euro per puntare al pareggio di bilancio nei conti del Comune di Milano. Quindi: spesa congelata per tutti gli assessorati. Ma il buco sarebbe più grande se Palazzo Marino non chiedesse dividendi straordinari alle sue partecipate: 25 milioni da Atm, che si vedrà anche tagliare il contratto di servizio di 26 milioni. Totale: oltre 50 milioni in meno nelle sue casse, in un anno di grandi impegni finanziari. Il consiglio comunale vorrebbe un documento bipartisan per orientare la spesa, ma l’opposizione dice no: «La giunta si assuma la sua responsabilità». Il tutto mentre si mette mano a un nuovo piano per 17 linee di tram e bus. Alcune più lunghe, altre più corte, altre ancora soppresse mentre una, la 98, sarà una novità assoluta.
Atm e Comune rimettono mano alla rete di superficie in tre zone della città, un’operazione prevista per la primavera, che punta dichiaratamente all’efficienza dei tracciati ma in alcuni casi nasconde probabilmente anche la necessità di risparmiare risorse. Come per la zona Isola-Garibaldi, dove l’apertura delle due nuove stazioni del metrò Lilla, attesa a marzo, rivoluzionerà qualche tracciato in superficie per evitare doppioni costosi. Più efficienza, meno sprechi. Questa è la missione. La modifica della rete riguarda soprattutto tre zone. Ed è per lo più mirata a razionalizzare tracciati oggi un po’ dispersivi e a servire meglio gli snodi per i pendolari.
La prima area coinvolta è quella compresa tra la zona di Forlanini e quella di Vigentina. Al consiglio di Zona 4 il piano di Atm e Comune è già stato presentato ed è in fase di valutazione: dopo numerosi incontri e confronti con i quartieri la bozza è in dirittura d’arrivo. Nel mirino del restyling ci sono sette autobus: linee 45, 66 e 88 nell’area intorno a Linate e dintorni, e i percorsi di 77, 79 e 84 nell’area di Ripamonti. Nel primo caso si punta a ridurre la sovrapposizione di linee lungo l’asse di viale Corsica, oggi ritenuto eccessivamente coperto. Si tenta poi di servire meglio la stazione di Porta Vittoria del Passante ferroviario e lo scalo di Linate (forse anche in vista delle navette da potenziare per Expo, dato che le due stazioni del metrò 4, Forlanini Fs e Linate, è ormai sicuro che non saranno pronte in tempo per il grande evento).
Nella zona Navigli-Famagosta la missione invece è spezzare delle direttrici troppo lunghe che si perdono nel traffico. Il presidente della Zona 6, Gabriele Rabaiotti, dice la sua sulla ratio dietro la riorganizzazione di altre otto linee (una delle quali sarà la futura 98): «Punta a ridurre i ritardi che i bus della linea 95 accumulano nel lungo tragitto, ed è per questo che il tracciato viene spezzato in due all’altezza della Barona: una parte andrà verso Rogoredo e l’altra verso San Siro. Questo vuol dire aumentare frequenza e diminuire i ritardi dovuti alla lunghezza della tratta».
Un’altra piccola rivoluzione è quella che attende la zona 9, dove dalla primavera è previsto che tornino a viaggiare i tram vicino alla stazione di Porta Garibaldi. Ovvero quella circolare interrotta otto anni fa per permettere l’apertura del cantiere del metrò 5, oggi praticamente finito. È uno dei percorsi storici della città, e tra i più utilizzati dai milanesi. Il ritorno coinciderà con l’apertura delle due nuove stazioni della metropolitana Lilla, Isola e Garibaldi, previste operative a marzo, solo dopo che i tecnici e il ministero avranno sciolto le ultime riserve sulle scale mobili, che sono state modificate, e sulla saldatura dei binari in un tracciato a dir poco tortuoso.
Il piano di ristrutturazione della rete è ancora allo studio, ma con ogni probabilità due tram cambieranno tragitto: il 7 verrà accorciato a piazzale Lagosta (e non raggiungerà più, come oggi, il deposito di via Messina) e il 33, appunto, stoppato all’Isola. Diverso, invece, il discorso per il 2930: si riavrà la circolare intera ma solo alla fine dei lavori anche della seconda tratta del metrò 5, quella da Garibaldi a San Siro, perché il tram dovrà arrivare fino in corso Sempione, che in questi mesi sarà ancora un cantiere.
La ristrutturazione delle linee di superficie segue due logiche: da una parte razionalizzare (e risparmiare), dall’altra rafforzare l’assetto “metropolitano” puntando sugli snodi per i pendolari e i collegamenti con le stazioni del metrò. Una scelta che se da una parte soddisfa molti, dall’altra scontenta chi faceva affidamento sulle tratte di quartiere: «Avevamo 71-74-76 che si sovrapponevano in alcuni tratti — spiega Rabaiotti — ma agli abitanti del quartiere Sant’Ambrogio adesso si lamentano. Penso però che sia giusto andare verso una ragionevole ottimizzazione delle risorse».
Stesso discorso a nord, vicino al metrò 5: «A protestare è chi usa i mezzi per fare la spesa o andare dal dottore — spiega Luca Simi, consigliere di Zona 9 — Per esempio, da noi è stata accorciata la linea 31 del tram, che adesso si ferma alla manifattura Tabacchi: noi abbiamo chiesto di prolungarla almeno fino all’ospedale Maggiore».
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