Articolo del: 30/01/2014
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BERNA - In nessun altro paese europeo si trovano così pochi posteggi pubblici come in Svizzera. È quanto sostiene l'Accademia della Mobilità, fondata dal Touring Club Svizzero (TCS), in una nota pubblicata oggi: per 1.000 automobili si contano in questo Paese solo 84 posti di parcheggio, mentre la Germania ne propone oltre il doppio e la Svezia più del triplo. Visto che in Svizzera più di un terzo del traffico urbano è causato dalla ricerca di un posteggio, il "sistema parcheggio" dev'essere meglio organizzato, esige l'Accademia, che ha stilato una classifica del rapporto esistente fra il numero dei parcheggi pubblici disponibili in città e il numero di automobili immatricolate in 22 nazioni europee. La classifica è guidata dalla Grecia, con 283 posti di parcheggio pubblici, seguita da Svezia (270) e Ungheria (250). La Germania, con i suoi 183 posti, figura al dodicesimo posto. La Svizzera, ultima, è preceduta da due grandi vicini: Francia (86) e Italia (89), mentre l'Austria è quintultima con 127 posti, appena prima della Spagna (125). Secondo l'Accademia, la situazione elvetica può spiegarsi anche per la disponibilità di un gran numero di posteggi privati commerciali e sul posto di lavoro. Ma gli automobilisti che non hanno accesso a un posteggio privato perdono molto tempo e energia nella ricerca di un parcheggio pubblico, causando un notevole traffico parassitario: "più di un terzo della circolazione nei centri urbani è provocata proprio dalla ricerca di un parcheggio". Jörg Beckmann, direttore dell'Accademia della Mobilità, auspica "una gestione più intelligente delle aree di parcheggio, per esempio mediante delle borse private dei posteggi". In Svizzera esistono già due organizzazioni private – parku e parkit – che permettono di accedere, riservandoli precedentemente, a posteggi privati quando questi non sono utilizzati, evitando così perdite di tempo nella ricerca. Nel giugno 2013, la sezione del TCS per la Svizzera centrale ha suggerito una gestione dei posteggi basata sulle dimensioni dei veicoli stessi: i conducenti pagherebbero tariffe differenziate in funzione della superficie occupata. L'Accademia esorta Città e Comuni svizzeri a testare soluzioni innovatrici e durevoli nella gestione delle aree di parcheggio, con un uso più razionale delle aree disponibili, ma vegliando anche all'"aspetto sociale", evitando cioè che i parcheggi diventino "un bene di lusso riservato solo ai più facoltosi".
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