Articolo del: 28/02/2014 Autore: Fabrizio De Pasquale
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Milano 28 Febbraio – Dopo 1 anno speso a fare il Ponzio Pilato nella querelle tra Taxi e Uber, l’Assessore Maran prende posizione nettamente e dice quello che era noto a tutti un anno fa: per la legislazione vigente non è regolare svolgere con licenze da noleggiatore un servizio identico a quello svolto dai taxi, perdipiù senza tassametro e con l’intermediazione di una società residente in Olanda.
Tirato per la giacca dall’opposizione, minacciato di scioperi dai taxisti, Maran ha temporaneamente abbandonato le sue passioni, cioè biciclette e macchinette che fanno tanto “eco-chic”, e si è finalmente dedicato a un tema concreto in una città di turismo d’affari che attende Expo tra un anno: le auto pubbliche.
Ha promesso controlli, ha ritirato un’ ordinanza sbagliata e fatto mettere nero su bianco nel documento finale che il servizio svolto da Uber è fuori legge.
Ieri si è parlato anche di migliorare il servizio. Forza Italia vuole rimodulare i turni in modo che, anche durante i Maranmomenti di massima domanda, vi sia offerta sufficiente. Poi ha chiesto di rimettere a posto le colonnine, mentre Maran punta sulle colonnine virtuali che sono delle app. Molti temono che rimarranno veramente virtuali a lungo! Tutta l’opposizione ha posto il tema della sicurezza dei taxisti.
Alla fine insomma, di fronte alle minaccia di una serrata, la sinistra ha abbandonato la retorica delle app e delle startup ( in questo caso purtroppo contra legem) e si è convertita al vecchio taxi. A guardare e sentire i consiglieri di sinistra però una cosa si coglieva : tutelare il lavoro di 5500 piccole imprese di lavoratori autonomi che, con sacrifici, si guadagnano la pagnotta , non è la stessa cosa che difendere il posto di lavoro di altrettanti operai.
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