| Sciopero dei tassisti, mille in corteo. E Uber offre lo sconto Azzerate tutte le corse. Presidio a Linate e Malpensa. Il coordinamento di categoria ha giudicato «insufficiente» l’impegno del Comune «nella lotta all’abusivismo»
Articolo del: 20/03/2014
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Si sono radunati in mille al fontanone di San Babila, alle 8 di giovedì mattina. Alle 11.30 circa è iniziato il corteo: un giro largo da via Borgogna, dieci macchine in testa, traguardo a Palazzo Diotti per l’incontro col prefetto Francesco Paolo Tronca, che ha assicurato la «piena disponibilità» ad affrontare il problema in collegamento sinergico con gli enti locali, le forze di polizia, i rappresentanti della categoria. Tronca ha anche dato la sua disponibilità a sollecitare al governo un intervento per definire i criteri attuativi «urgenti» per l'applicazione della legge quadro sul trasporto di persone con trasporti pubblici non di linea del 1992. Archiviato il nerissimo mercoledì da pedoni (lo sciopero ha bloccato i metrò, dimezzato le frequenze di bus e tram, paralizzato ovunque il traffico e costretto a lunge marce migliaia di pendolari), è arrivato il giovedì in bianco dei taxi. Fermo generale dalle 8 alle 22. Presidi a Linate, Malpensa e Orio. Garantite le corse d’emergenza: malati diretti agli ospedali, disabili, donne in gravidanza. Il coordinamento di categoria ha giudicato «insufficiente» l’impegno del Comune «nella lotta all’abusivismo» e si è fatto trascinare dai ribelli della base verso la manifestazione di piazza. Obiettivo: Uber, la multinazionale americana che offre un sistema online di prenotazione dell’auto a noleggio. Intanto, una riflessione: è il primo sciopero contro un’app per smartphone (che «aggira» la legge). La reazione della società di San Francisco è una promozione, one shot , solo per oggi: sconto del 20 per cento ai clienti di Milano (su percorsi urbani). Come dire: vediamo da quale parte stanno i cittadini, con i tassisti o con Uber?
Dopo l’agitazione di Usb e Orsa, mercoledì è stato il terzo giorno del 2014 con i mezzi a singhiozzo. L’alleanza di Cgil, Cisl, Uil, Cisal e Ugl ha fermato o rallentato le linee Atm dalle 8,45 alle 15 e dalle 18 in poi (le fasce di garanzia sono state rispettate rigidamente). Qualche momento di tensione a Cadorna (blocco di Trenord) e a Lotto, dove alcune guardie hanno bloccato l’accesso per «ragioni di sicurezza», alle 17.20, così da evitare il sovraffollamento alle banchine (proteste dei viaggiatori, che hanno saltato i tornelli). Diffuso effetto collaterale: traffico impazzito. Enjoy e Car2go hanno registrato un picco di noleggi per il car sharing. Più in generale, i sistemi di mobilità alternativa hanno in parte tamponato l’emorragia Atm: oltre 10 mila bici del bike sharing sono state prelevate fino al tardo pomeriggio, un 33 per cento in più rispetto ai feriali ordinari (la task force di BikeMi ha lavorato a pieno regime: dieci furgoni e quattro operatori aggiuntivi). Nota a margine: nel muro contro muro romano tra sindacati, Asstra e Anav, la Filt Cisl ha speso parole di elogio per la società milanese («Le aziende italiane seguano l’esempio di Atm che se n’è andata di corsa da Asstra»). Dalla sede di Foro Buonaparte filtra una posizione ufficiosa, ma chiara: è stato apprezzato l’atteggiamento dei sindacati, ora s’intavoli una trattativa locale per risparmiare nuovi disagi alla città. Uber Si volta pagina, si resta fermi. Dopo un rinvio tecnico (nella settimana della moda) e un’apertura di credito al Comune (un tavolo è aperto), lo sciopero di oggi dei tassisti segna un salto di livello nella battaglia contro Uber. Linea dura: «No all’abusivismo, servono controlli più efficaci». La risposta di Benedetta Arese Lucini, general manager della società: «L’atteggiamento dei tassisti non aiuta a migliorare l’offerta. C’è spazio per tutti. Per i taxi, per noi, per il car sharing: questo chiede la città di Expo». La controreplica dei tassisti è una raccolta di fondi ai posteggi «per finanziare azioni legali contro Uber». La sigla Tam, intanto, segnala anomalie nel bando del Comune per il rinnovo del parco auto «adeguato» ai disabili.
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