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Castello, chiusura anticipata
«Stop alle auto dopo Pasqua»
Cancellati i parcheggi a strisce blu, cantieri nei ponti festivi. Ma è polemica. Dal 22 aprile i dissuasori anti traffico. Festa il 10 maggio

Articolo del: 11/04/2014


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Tappe forzate verso il Castello senza auto. La fase uno è andata: dall’asfalto sono scomparse le strisce blu, i parcheggi sono stati convertiti e dati ai residenti, il settore dei bus turistici ha traslocato verso viale Gadio, lato Acquario, ma ci sono più pullman che posteggi e una quota di sosta sarà dirottata a Pagano. La chiusura totale al traffico era in calendario dal primo maggio, ma l’apertura dei cantieri impone un’accelerazione alla seconda fase. L’isola pedonale sforzesca, di fatto , azzererà i flussi sul perimetro della fortezza a partire dal 22 aprile, dopo il ponte Pasquale, quando gli operai recinteranno gli accessi per posare i dissuasori in pietra. La «zona rossa» sarà presidiata dalla polizia locale: cintura di protezione, si prega di girare al largo, proseguire in Foro Buonaparte, Lanza e Cadorna. Dieci giorni da oggi. L’allarme preventivo sulla degenerazione del traffico, una petizione da 1.500 firme e la reiterata richiesta a «ripensarci», da parte del centrodestra, non hanno fermato il progetto di riqualificazione.
La tabella di marcia
Tabella confermata, anzi: sveltita. I tecnici di A2A sono già stati arruolati per riorganizzare l’impianto semaforico di largo Cairoli e settimana prossima ridisegneranno il percorso pedonale sull’asse Cordusio-Dante-Castello. Al tramonto del lunedì dell’Angelo, infine, scatterà - così nei documenti ufficiali - «la modifica della disciplina per la circolazione in Foro Bonaparte con doppio senso di marcia tra viale Gadio e via Lanza. Senso unico in via Beretta direzione Foro Bonaparte. Senso unico in via Lanza direzione piazza Castello». Nella rivoluzione in tre tappe, l’ultima arriverà a maggio: la festa dei lavoratori celebrerà (anche) il divieto di transito agli automobilisti (piazza Castello off limits tra Quintino Sella e Minghetti). L’inaugurazione dell’Expo Gate (10 maggio) e la sgambata dei 30 mila al Cyclopride Day (11 maggio) lanceranno ufficialmente il manifesto filosofico del Comune. Primo comandamento: prima i pedoni. Secondo: «Chi pedala cambia il mondo dolcemente». Il confronto metodologico tra i dirigenti della mobilità milanese e i colleghi di Parigi e Barcellona, nelle ultime due settimane, ha confermato all’assessore Pierfrancesco Maran che la «strada intrapresa è giusta»: «I problemi sono simili, come le soluzioni. Su piazza Castello vedremo gli effetti: siamo pronti a correttivi in corsa».
Fitness e relax
Piazza Leonardo da Vinci dedicata al fitness e alla pausa studi del Politecnico, piazza Beccaria car free , il fascino spolverato dell’Ambrosiana in Pio XI e la riscoperta di piazzetta Liberty come salotto relax. Negli ultimi quattro anni la superficie delle aree pedonali è passata da 388 mila a 428 mila metri quadrati. L’isola del Castello, pista ciclabile inclusa, è il tassello più delicato in questo mosaico di interventi urbanistici. Nonostante i flussi di traffico si siano ridotti con Ecopass e Area C, la bretella attorno allo Sforzesco è ancora battuta da 284 veicoli l’ora (fascia di punta del mattino). Questa linea di traffico sarà spostata prevalentemente su Foro Buonaparte e gli esperti dell’Amat hanno già prefigurato scenari catastrofici: un aumento del 180 per cento della lunghezza delle file, la «completa saturazione» della rete stradale disponibile e un conseguente impatto negativo sulla puntualità dei mezzi pubblici Atm. Sarà il caos? Francesco Riazzola, direttore del settore Mobilità, stempera l’ansia: «Le code saranno contenute. L’ipotesi più probabile è che il flusso veicolare privato in Foro Buonaparte resti all’interno di livelli di accettabilità per un centro storico pedonale».
Le polemiche
Rassicurazioni che non spengono le polemiche. Il dibattito è nervoso sia in Zona 1 (riunione mercoledì sera) sia nell’aula di Palazzo Marino (lunedì le mozioni). «Abbiamo costituito un comitato e daremo battaglia - ha detto l’ex consigliere azzurra Barbara Bianchi Bonomi - perché non vogliamo che piazza Castello diventi un suk a cielo aperto». Andrea Vischi, residente inferocito: «L’isola pedonale può essere stata progettata solo da chi non conosce la zona. Non ci sono parcheggi e nel finesettimana le strade diventano un grande parcheggio abusivo». Giudizio netto da Forza Italia: «La chiusura al traffico? Follia». L’ex vicesindaco Riccardo De Corato, Fratelli d’Italia, promette battaglia: «La giunta fermi la sperimentazione. Il traffico impazzito durante gli “Oh Bej! Oh Bej!” ci dice cosa succederà tra dieci giorni. Paralisi completa». Resta invece da costruire il percorso verso il «villaggio Castello»: il soprintendente Alberto Artioli, ancora ieri, ha bocciato l’ipotesi di una «spiaggia urbana» con chioschi-bar, tavolini e sdraio. Seguirà mediazione. Il nodo va sciolto entro settembre.

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