| Indagine choc: Pm10 fuorilegge, nessuna differenza dentro e fuori la cerchia Ecopass, dentro i Bastioni resta l'allarme smog La ricerca: nessun calo e inquinamento record in metrò e Centrale. Ma il Comune: tagli al traffico, più passeggeri Atm
Articolo del: 17/03/2008 Autore: Gianni Santucci
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Milano - Non c'è differenza tra l'interno e l'esterno dell'area Ecopass. In pratica: la stima di riduzione del Pm10 divulgata nei mesi scorsi dal Comune (emissioni ridotte fino al 30 per cento), non è poi rilevante quando si va a verificare la concentrazione reale di smog nell'aria di Milano. E ancora: i parchi non sono isole protette, ma sono spesso più inquinati di alcune piazze molto trafficate della città. E nelle stazioni delle metropolitane e su alcuni treni dei pendolari va ancora peggio. Il Pm10 tocca livelli di 2-300 microgrammi per metro cubo (il limite è a 50), spesso molto più alto che all'esterno. Sono i risultati di uno studio sull'inquinamento a Milano appena pubblicato dal Laboratorio ricerca ambientale della Società italiana di medicina generale (Simg), in parte anticipato dal settimanale Panorama. Dentro e fuori - I ricercatori hanno utilizzato delle centraline portatili che rilevano le concentrazioni di smog ogni 2 minuti. Nel primo percorso, l'8 gennaio scorso, i ricercatori hanno camminato da piazzale Loreto, in corso Buenos Aires, sono entrati in area Ecopass da corso Venezia, per proseguire fino in Duomo e ritorno. Conclusione: «Nessuna differenza statisticamente significativa tra la zona esterna e la zona Ecopass». Anzi, la media del Pm10 è stata di 98 microgrammi per metro cubo dentro e di 93 fuori. Spiega Giovanni Invernizzi (autore della ricerca insieme all'esperto di misurazioni Ario Ruprecht e all'epidemiologa dell'università di Bordeaux 2 Annie Sasco): «L'Ecopass ha senza dubbio migliorato la situazione del traffico in centro, ed ha quindi una serie di effetti positivi. Tra questi però, molto difficilmente ci sarà la riduzione dell'inquinamento, problema che va ben oltre i confini di una limitata zona della città». Gli altri due percorsi hanno confermato i risultati del primo esperimento. Il 29 febbraio 2008: da piazza Buonarroti, a via Boccaccio, fino a Cadorna, Duomo e ritorno in Buonarroti: la media del Pm10 è stata di 246 in zona Ecopass e di 248 al di fuori. Il 22 febbraio è stato invece il giorno del tragitto automobilistico sulle Tangenziali (media Pm10 di 128), sulle circonvallazioni (152) e in zona Ecopass (149).
Stazioni e metrò - Secondo l'assessore comunale all'Ambiente, Edoardo Croci, è «troppo presto per valutazioni definitive sugli effetti di Ecopass, ma gli unici dati ufficiali, quelli delle centraline Arpa, ci segnalano una riduzione dello smog. E comunque il cambio dei comportamenti in atto, con il passaggio dal mezzo privato a quello pubblico, è la strada giusta ». Un punto sul quale concorda il consigliere dei Verdi Enrico Fedrighini: «Ecopass è un percorso di inizio del risanamento ambientale, ma dopo dieci anni di inerzia, questo provvedimento ha già portato 20 mila passeggeri in più sul metrò». Proprio il metrò, mezzo di trasporto dei cittadini «virtuosi », rischia però di essere uno tra i luoghi più inquinati della città, insieme alle stazioni ferroviarie e ai vecchi treni dei pendolari. Nel giorno dei rilevamenti in stazione Centrale, il Pm10 toccava quota 104 nell'atrio delle biglietterie e 116 al livello dei treni, rispetto a 67 del piazzale esterno. Valori ancor più alti in Cadorna, con 129 di Pm10 al livello dei binari. Conclude Invernizzi: «I pendolari possono essere esposti anche a concentrazioni che toccano i 2-300 microgrammi di Pm10 ogni giorno. Sull'effetto di tali esposizioni ci sarà bisogno di un approfondimento».
Commento: Niente di nuovo sotto il sole per chi ha un po' di buon senso: che l' ecopass fosse solo una pagliacciata, dal punto di vista ambientale, era evidente. Del tutto indifendibile, se non da chi e' interessato solo ad aumentare le entrate del Comune e da chi pensa che far qualcosa, anche di inutile o dannoso, sia meglio che fare niente.
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