Articolo del: 04/05/2018
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Secondo l’Agenzia Europea per l’Ambiente (Aea), nei 28 stati della Ue, nel 2013, vi sarebbero state 520 mila morti premature causate dall’inquinamento dell’aria da polveri sottili, ossidi d’azoto e ozono. Il contributo dell’Italia a questa strage sarebbe stata di 91.050. Lo scrive l’Agenzia nel suo Rapporto 2016 sulla Qualità dell’aria in Europa, tabella 10.1. Nella tabella 10.2 la stessa Agenzia informa che, sempre per la stessa causa e sempre nel 2013, gli anni di vita perduti sarebbero stati 5.570.000, col contributo dell’Italia pari a 951.700. Per morti premature quelli dell’Agenzia intendono quelle che avvengono prima del compimento degli anni attesi di vita. Gli anni di vita perduti, spiega l’Aea, sono quelli che uno avrebbe vissuto se non fosse morto.
Secondo me i numeri sopra detti potete tranquillamente porli uguale a zero. Affermo, scrivo e sottoscrivo che in Europa, come in Italia, nessuno è morto né per polveri, né per ossidi d’azoto e neanche per ozono. Zero. Ora, io capisco bene che loro (quelli della Aea) sono loro e io non sono nessuno, però così è. Nei giornali la notizia è apparsa in prima pagina, ma è fasulla come un aceto balsamico del Rwanda.
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