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Le prime udienze nel settembre 2009. Molte contestazioni sono per i varchi delle nuove preferenzialiEcopass, 3mila ricorsi in nove mesi

Articolo del: 01/11/2008


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MILANO 01/11/2008 - Grossa mole di lavoro in vista per i giudici di pace: superano quota 3mila i ricorsi contro le multe sull’Ecopass. Dopo il boom di giugno, infatti, i ricorsi sul prov­vedimento e sulle nuove corsie riservate ai mezzi pubblici continuerebbero ad arrivare con una media di 500 al mese. A riferirlo è il presidente dei giudici di Pace, Vito Dattolico: «Ormai abbia­mo ampiamente superato le 3mila pratiche, che continuano ad accumu­larsi. I ricorsi sulle multe sono arrivati a rappresen­tare l' 80 per cento di tutto il nostro lavoro e sto fis­sando udienze per il set­tembre 2009».

E viene da chiedersi, quindi, quale sarà la posi­zione del Comune. «Escludo che intervenga con una sanatoria - dice Dattolico - ma in molti casi sta procedendo con l'autotutela » , ovvero con l'annullamento dei verba­li di fronte a ricorsi rispet­to ai quali l’amministra­zione si accorge di avere «commesso errori».


I RICORSI

Una gran parte dei ricorsi presentati sulle multe ri­guarderebbero varchi del­le nuove corsie preferen­ziali, come quello di cor­so Magenta. «Dal Comune abbiamo avuto rassicura­zioni sul fatto che è stata messa una cartellonistica più chiara, ma i ricorsi continuano ad arrivare», spiega ancora il presiden­te dei giudici di Pace. Se infatti prima dell’era Ecopass i ricorsi sulle multe rappresentavano il 20- 25 per cento del lavoro complessivo, dei giudici di pace ora ne costituisco­no l' 80 per cento. Il carico di lavoro, insom­ma, si è moltiplicato. Quanto all’atteggiamento del Comune, dice il presi­dente dei giudici di pace «aspetta di vedere le deci­sioni prese dai miei giu­dici».


INQUINAMENTO

In tema di inquinamento, poi, c’è fermento. La “lob­by antismog e per la mo­bilità sostenibile”, ( costi­tuita per ora da Legam­biente, Genitori Anti­smog, Ambiente Milano e Vas Lombardia) ha invia­to una lettera al presiden­te Roberto Formigoni per denunciare «l'inefficacia del piano antinquina­mento regionale e chiede­re una reale applicazione alla direttiva europea in materia di qualità dell'a­ria».

«Siamo alle soglie di un inverno inquinato, ben oltre quanto previsto dal­le norme comunitarie sul­la qualità dell'aria, in una delle zone geografiche più inquinate del mondo - spiegano -. Provvedi­menti limitati, come quel­li previsti per questa sta­gione e che ricalcano quelle dello scorso anno, potranno mai contribuire ad una drastica riduzione delle emissioni inquinan­ti?».

«Trovare un modo, anche drastico - invoca l’asso­ciazione - per far fronte a questa emergenza».

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