Articolo del: 05/11/2008 Autore: Santo Pirrotta
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MILANO 04/11/2008 - Per 50 euro si possono perdere la casa e l’auto. In molti non lo sanno neppure. Circolano liberamente con la propria automobile eppure sono ostaggio delle ganasce fiscali. Ben un veicolo su otto a Milano. In pratica, per chi non paga è come guidare senza assicurazione. La colpa? Multe, imposte, tasse, Tarsu e canone Rai. Dimenticate o non pagate.
I DATI
All’ombra della Madonnina, più di 60mila aut omobil isti non potrebbero circolare anche solo per presunti debiti di pochi euro. E, per farsi togliere il fermo ammin i s t r a t ivo dal concessionario, oltre al debito, bisogna sborsare senza spiegazioni 71,80 euro e altrettante centinaia di euro non dovuti per cancellare l’ipoteca.
Se si viene beccati, poi, non solo si rischia una ulteriore ammenda di 600 euro, ma soprattutto di avere incidenti e scoprire che si è senza copertura assicurativa, anche se di fatto è stata pagata regolarmente. La legge prevede infatti che nel periodo di fermo, l’Rc auto venga sospesa.
IL PROVVEDIMENTO
Il provvedimento del recupero crediti (varato dall’al lora come adesso mnistro dell’Economia Giulio Tremonti nel 2005) si sta abbattend o c o n u n a pioggia di caselle esattoriali che pendono sui milanesi come una spada di Damocle più che altrove. Una vera e propria tagliola fiscale che scatta con fermi amministrativi, ipoteche sugli immobili, pignoramenti di conto corrente o dello stipendio per morosità nel pagamento di multe o per semplici dimenticanze nella dichiarazione dei redditi. Anche se pare che la principale causa di insolvenza tributaria sia ascrivibile al mancato pagamento della tassa sui rifiuti.
LE REGOLE
Ma quando scattano le ganasce fiscali? Automaticamente dopo 60 giorni dalla notifica della cartella di pagamento solo per i crediti di un certo importo, mentre il fermo amministrativo scatta dopo 20 giorni dalla spedizione al contribuente del preavviso con cui si sollecita la regolarizzazione della propria posizione senza che il cittadino paghi.
E l’agente della riscossione sarà comunque tenuto a dare notizia al debitore de ll’avvenuta iscrizione. Mentre per i debiti di piccolo importi il fermo viene preceduto da un invito a pagare al contribuente.
Naturalmente l’Equitalia, la società che si occupa della riscossione ( in Lombardia tramite l’Esatri) si dice soddisfatta. «Dopo la riforma del 2005 -dice l’am ministratore delegato di Equitalia Attilio Befera - siamo passati a un più 10 per cento nel 2007 per quanto riguarda la riscossione relativa alle entrate erariali e previdenziali. Un bel risultato. Migliorare il rapporto con i cittadini è indispensabile per far capire che pagare le tasse è un dovere e che ricevere una cartella per tributi non pagati è solo il primo passo di un iter che porta a procedure esecutive».
PROTESTA
E se a Torino, dove i fermi riguardano 50mila automobilisti, l’Udc ha presentato un’interpellanza per fare luce sulla vicenda, a Milano, più cauto, il capogruppo dell’Udc a Palazzo Marino Pasqua le Salvatore prende tempo e spiega: «Stiamo facendo un’indagine per verificare i numeri che sembrano comunque impressionanti se questi numeri saranno confermati sono pronto a chiedere un’audizione alla commissione Bilancio e competente che si occupa proprio di queste vicende».
PREVENZIONE
Ma come prevenire pignoramenti e more? Gli esperti consigliano di presentarsi dall’agente riscossore (ex esattoria) per un chiarimento sulla propria posizione, presentando carta d’identità e codice fiscale. Solo così si è in grado di capire se si è nel mirino del “grande esattore”. E metere quindi mani al portafogli per saldare i debiti.
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