| Oggi si scioglie il rebus del nuovo piano orario. Tra le sorprese, la soppressione dell’arrivo in stazione Centrale Tav: il treno cambia anche tariffa: 8.000 pendolari restano a terra
Articolo del: 07/11/2008 Autore: Thomas MacKinson
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MILANO 07/11/2008 - Aumentano le tariffe e i disagi, sparisce la stazione Centrale. E ottomila pendolari delle ferrovie ogni giorno faranno i conti con l’arrivo a Lambrate e Greco Pirelli. Tutti in coda per un bus. E la scelta dell’auto, pare sempre più obbligata. Questi secondo Legambiente gli effetti del nuovo piano orario delle Ferrovie per i pendolari lombardi che entrerà in vigore il 14 dicembre prossimo e che proprio oggi dovrebbe vedere la luce dopo una riunione al Pirellone tra tutti gli attori coinvolti, dalla Regione a Trenitalia , senza escludere associazioni di consumatori e comitati dei pendolari. Ma quello che c’è sul tavolo preoccupa. I binari della Centrale devono essere “liberati” per l’arrivo dell’Alta Velocità e non potranno più accogliere i tanti treni che ogni giorno fanno il loro ingresso nel centro di Milano.
“ Così le Ferrovie hanno pensato bene di liberare binari da sempre utilizzati per i treni regionali facendoli traslocare nelle stazioni della cintura milanese. La bozza di piano d’orario prevede per tutti i treni regionali che la stazione d’arrivo non sia più Centrale ma Greco Pirelli”, recita una nota dell’associazione. Un esempio sarà la linea Brescia- Milano: la bozza d'orario che entrerà in vigore il 14 dicembre prevede che, per tutti i treni regionali, la stazione d'arrivo non sarà più Centrale ma Greco Pirelli. Uguale situazione si avrà per i treni regionali in arrivo da Lecco e Como che saranno dirottati alle stazioni Greco e Garibaldi.
Con inevitabili disagi: “ Questi cambiamenti - si legge ancora - avranno notevoli ripercussioni sulla qualità del servizio per i viaggiatori. I pendolari, infatti, si troveranno in stazioni periferiche, inadeguate a reggere il nuovo traffico e dotate di collegamenti esterni insufficienti”.
Ma non è tutto. Perché i pendolari pur subendo i disagi di queste scelte si troveranno anche a pagare di più per arrivare al lavoro.
Chi utilizza gli Intercity in fatti pagherà dal 10 al 15 per cento in più gli abbonamenti mensili. E non perché viaggeranno su treni nuovi ma solo perché i vecchi cambieranno dicitura: saranno infatti promossi a Eu rostar City con prenotazione obbligatoria. Legambiente fa un esempio: sulla linea Brescia-Milano i 16 Intercity oggi in viaggio diventeranno Eurostar Plus e un pendolare che viaggia in prima classe si troverà un abbonamento da 178 euro anziché 155. Un biglietto di seconda classe passerà da 18 a 28 euro (+55%). La nota di Legambiente chiude con l’amara constatazione che “per rendere completi i disagi la Regione aumenterà le tariffe del 10 per cento e i tanti treni pendolari da tempo promessi non sono neppure stati ordinati dalle Ferrovie”.
Commento: Sempre buone notizie per coloro che vogliono rinuanciare a venire a Milano in auto.
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