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Via ai controlli sui tassisti: dovranno fare le ricevute fiscali

Articolo del: 19/12/2008
Autore: Maria Sorbi

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Più controlli sui tassisti. Cambiano le regole per le auto bianche. A cominciare dai blocchetti delle ricevute delle corse. Per ora i tassisti che effettuano il servizio tra Milano e gli aeroporti possono consegnare ai clienti che ne fanno richiesta ricevute non fiscali, necessarie al rimborso della corsa da parte dell’azienda. A breve dovranno emettere esclusivamente ricevute fiscali e utilizzare i blocchetti prestampati dal Comune. Con un obbligo: riconsegnarli al mittente una volta utilizzati tutti i foglietti. Il Comune a sua volta invierà un report semestrale alla Regione Lombardia con i risultati dei controlli. Questo il contenuto di una circolare inviata dalla direzione generale Infrastrutture e mobilità del Pirellone ai Comuni compresi nel bacino degli aeroporti di Linate, Malpensa e Orio al Serio. E, ovviamente, a tutte le associazioni di categoria delle auto bianche. Vista dal punto di vista della Regione, la decisione è testa a rendere più trasparente il sistema dei pagamenti, soprattutto alla vigilia del federalismo fiscale e dopo le ultime «furbate» dei tassametri truccati. Vista dal punto di vista dei tassisti, è «un’offesa alla dignità di lavoratori onesti». O almeno, questa è la posizione della categoria Sitp-Sal, il sindacato degli «irriducibili». Di quelli che non hanno firmato l’accordo e che non hanno voluto scendere a compromessi con il Pirellone nemmeno sulla tariffa fissa per Malpensa. Di quelli che ora propongono lo sciopero del blocchetto e non vogliono abbandonare il metodo tradizionale. «A cosa importa alla Regione sapere il nostro incasso? - si chiede Raffaella Piccinni in nome dei 500 tassisti del Sal - Pensa forse che truffiamo i clienti o che ci facciamo pagare di più? I controlli fiscali vanno fatti dall’Agenzia delle entrate, non dalle istituzioni locali». Se la circolare è un primo passo contro l’evasione fiscale, allora le auto bianche propongono un’alternativa: pagare le tasse in base a un forfait, uguale per tutti i tassisti. «Così - spiegano - il sistema sarebbe più semplice e si eviterebbero anche i costi dei controlli. In altro modo, controlli tanto severi non sono accettabili e minano la dignità di chi fa il suo lavoro con serietà». La lettera, datata 17 dicembre, snocciola tutti i criteri e le modalità di attuazione del decreto firmato alla fine di settembre. E, in tema di tariffe fisse, si addentra in una novità: i clienti che prenotano il taxi per Malpensa ma lo fanno aspettare sotto casa per più di cinque minuti, oltre alla tariffa predeterminata di 85 euro dovranno pure pagare i minuti di ritardo calcolati sul tassametro.


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