| i giudici annullano 250 multe al giorno. E il Comune rinuncia a difendersi Multe sulle corsie riservate
«Arriva il maxiannullamento»
Il caso di corso Magenta. I giudici di pace: cartelli poco chiari, chi fa ricorso vince. Ogni giorno 300 udienze
Articolo del: 08/05/2009 Autore: Gianni Santucci Armando Stella
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Il cartello e le telecamere in corso Magenta (Fotogramma) MILANO - La segnaletica stradale deve avere ovunque «visibilità» e «chiarezza» e forse dovrebbe parlare ancora meglio in un punto critico: l’ingresso in una corsia riservata ai mezzi pubblici sulla corona Ecopass. Invece, il cartello installato al varco di corso Magenta «non è di pronta lettura e difetta della chiarezza necessaria a consentire all’utente una rapida ed univoca percezione del segnale di prescrizione del divieto di accesso». Peggio: «L’indicazione risulta equivoca e contraddittoria là dove indica nel contempo che è consentito il transito ai mezzi 'autorizzati' e l’inizio dell’area a pagamento». Con queste motivazioni il giudice di pace Michela Bazzini ha accolto il ricorso dell’automobilista-avvocato Federico Jannoni. Due multe annullate: i passaggi sotto le telecamere del 16 febbraio e del 1˚ marzo 2008. Due sabati, quando il ticket non è in vigore e il trasgressore in evidente buona fede.
Una sentenza destinata a fare scuola: «L’orientamento della collega è largamente condiviso dai giudici dell’ufficio», assicura il coordinatore Vito Dattolico. Colpo di spugna su decine di migliaia di verbali (i primi dati ufficiali saranno forniti lunedì). Dattolico fa ruotare 60 giudici sulle multe Ecopass e sui casi collegati, gl’ingressi vietati nelle corsie di bus, tram e taxi inaugurate sulla Cerchia dei Bastioni in concomitanza con il ticket il 2 gennaio 2008 (corso Magenta, Porta Ticinese, Vigentina e Vittoria, corso Italia, via Olivetani e Lamarmora). In calendario ci sono 250-300 udienze al giorno: se la maggioranza dei giudici rispetterà l’indicazione, altrettante sanzioni-fotocopia saranno cancellate. Quando si apre il caso «Jannoni contro Comune», il Comune non c’è. È il 20 febbraio: il giudice legge il dispositivo della sentenza ma non viene ascoltata né da un funzionario né da un vigile.
Palazzo Marino diserta l’aula, è «rimasto contumace e non ha contrastato le argomentazioni esposte in ricorso» benché «l’onere di provare tutti gli elementi oggettivi e soggettivi dell’illecito» tocchi proprio alla polizia locale. Strano, no? Multa chi invade la preferenziale nonostante il cartello, invia il verbale da 81 euro e poi, una volta contestata, lascia la partita. Due a zero per Jannoni. Sarà mica che il Comune sa di avere torto, avvocato Dattolico? «Di sicuro, se non viene ci saranno delle ragioni che saranno evidenziate nel tempo». È da più di un anno che i milanesi denunciano le multe trappola in corso Magenta e nelle altre corsie riservate sulla linea Ecopass. Ne ha fatta una battaglia politica la Lega e a Palazzo Marino non sanno come uscirne. Gli automobilisti, dal 2 gennaio 2008, non hanno ancora capito se possono entrare.
Il cartello non è visibile né chiaro e nella sentenza è definito «composito»: ha un segnale di «divieto di accesso eccetto mezzi pubblici ed autorizzati» (termine sottolineato, ndr) e un pannello aggiuntivo «su cui è indicato il controllo elettronico » dell’Ecopass, con l’inizio dell’area a pagamento e il numero della delibera di giunta (1788/2007). Ecco: il puzzle lascia «indubbiamente spazio ad una non corretta interpretazione del cartello, secondo la quale i veicoli esentati da Ecopass o in regola con la specifica normativa siano tra quelli a cui è consentito l’accesso, in quanto autorizzati». Lo scrive il giudice e il «convincimento» è «suffragato dall’elevato numero di contravvenzioni della stessa indole». La massa è una prova.
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