Articolo del: 27/05/2009 Autore: Gianni Santucci
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MILANO - «Adesso lei ci porta a casa. Punto». Non aggressivi. Abbastanza educati. Ma irremovibili. Occupano i binari quando sono da poco passate le sette e mezza di lunedì pomeriggio e loro hanno già aspettato «più di mezz’ora». Piccola sommossa dei passeggeri sul tram della linea 1, tra via Vitruvio e via Settembrini. Sommossa improvvisata che alla fine ha successo. E un tram che sarebbe dovuto andare dritto in deposito viene «dirottato ». Cambia programma e porta le persone a casa. «Perché la pazienza dei cittadini ha un limite» dicono gli «agitatori».
Gente civile che s’è ribellata al termine di uno dei pomeriggi più caldi delle ultime settimane. E sulla pazienza, l’afa soffocante ha un peso. La sequenza degli eventi pare sia iniziata intorno alle 19: i passeggeri iniziano a raccogliersi alla fermata, passano i tram delle altre linee, ma non l’1. Ad aspettarlo sono sempre più persone, che si lamentano. Si tranquillizzano quando vedono un tram avvicinarsi, e salgono, «ma a quel punto — racconta uno dei passeggeri — il tranviere ci ha detto che doveva andare in deposito».
Prima ribellione: «Invece ci porta a casa, è già troppo tempo che aspettiamo». Si arriva a un accordo, perché dietro c’è un altro 1 in arrivo. I passeggeri scendono, ma al momento di salire sull’altro tram notano il cartello «deposito». Ed esplodono. Occupano i binari. La conducente dice: «Ma io devo eseguire gli ordini». Risposta: «Li faccia cambiare, questi ordini». Telefonate e conciliaboli. Un po’ spaesata, alla fine, la tranviera dice: «Ok, andiamo».
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