| Senza modifiche, tra due anni il provvedimento esaurirà ogni efficacia
Comune, sondaggio sull’Ecopass
«Pedaggio per tutti o centro chiuso»
Al via tra una settimana la consultazione sul ticket d’ingresso e le politiche di mobilità sostenibile
Articolo del: 29/10/2009 Autore: Maurizio Giannattasio
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MILANO - Le domande dell’Eurisko arriveranno nel giro di una settimana. E poi si darà via al sondaggio sull’Ecopass. Anzi, al sondaggio sulle politiche di mobilità sostenibile del Comune. E chiaramente, non poteva mancare la domanda sull’Ecopass. Non su quello che abbiamo sperimentato per quasi due anni, ma sugli scenari evolutivi della pollution charge. Due ipotesi radicali di trasformazione. Ai milanesi verrà chiesto se ritengono più giusto andare verso una congestion charge di tipo londinese (si paga meno, ma si paga tutti per entrare nell’area Ecopass) o verso una chiusura progressiva del centro. Due opzioni limite. Ma che vengono richieste dalla stessa natura di Ecopass.
Senza modificazioni della pollution charge l’effetto sul traffico e l’inquinamento andrebbe a svanire a fine 2011. Si ritornerebbe esattamente alla situazione pre-Ecopass con 90 mila autoveicoli che sfrecciano nell’area dei Bastioni. E anche l’effetto riduzione sulle polveri sottili si ridurrebbe ai minimi storici. Ma le domande non hanno nessun riferimento temporale. Quindi, qualsiasi sarà la risposta del campione cittadino, ogni decisione sul futuro di Ecopass verrà presa a discrezione dal Comune.
Tempi lunghi. Sicuramente dopo le elezioni regionali. Ma forse anche più in là, oltre l’estate 2010. Nel breve, invece, si punterà su una serie di domande che riguardano il potenziamento di alcune iniziative già messe un campo dall’amministrazione: dalle isole pedonali, alle piste ciclabili, a servizi come il bike sharing, al potenziamento del trasporto pubblico, all’estensione della sosta, al carico e scarico dei mezzi commerciali. Traduzione: Ecopass per ora non si tocca, resta così com’è. E qualsiasi scelta radicale viene rimandata a periodi migliori. Il campione. Palazzo Marino preferirebbe indagini ristrette ma molto approfondite. È quello che ha richiesto a Eurisko. Piuttosto che telefonate sparse nel globo terracqueo, cinquecento interviste vis-à-vis della durata di un’ora con una conversazione serrata e stringente. Vedremo i risultati.
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