| dalla parte del cittadino Box, scavi senza fine. Smeraldo in crisi
I cantieri in piazza XXV Aprile, una voragine aperta da tre anni. «Assediati da polvere e degrado»
Articolo del: 12/11/2009 Autore: Andrea Senesi
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MILANO - «È un peccato, sarà uno dei posti più belli della città. Ma noi, purtroppo, non ci saremo». Dal cratere di piazza XXV Aprile la sky-line della nuova Isola è quasi una provocazione. Gianmario Longoni è il proprietario dello Smeraldo, il secondo teatro italiano. Longoni è sul punto di vendere tutto e di lasciare. In ginocchio davanti a un cantiere. Il teatro vive da tre anni «assediato», un fortino circondato da un cantiere che sembra un percorso ad ostacoli. Danno stimato: sette-ottocentomila euro. All’anno, ovviamente. Il teatro abbandona il campo di battaglia. «In queste condizioni non è una scelta, è una necessità», sospira Longoni.
Il trasloco non è ancora ufficiale, ma tra i commercianti del quartiere l’affare si dà per scontato. Lo Smeraldo dovrebbe comunque rimanere in zona, «sempre nell’area di porta Garibaldi». Il teatro domina la piazza. Sul lato nord (soprav)vive una manciata di negozi. Qualcuno la «scelta» l’ha già fatta. Il tabaccaio Pino Catapano, per esempio, ha già venduto. Chiuso per debiti, dopo tre anni di denunce e appelli; di mezzo, anche un infarto. Rocco Princi — uno che nel frattempo ha esportato il suo marchio di bakery a Londra — ha dovuto mandare a casa qualche mese fa 17 dipendenti. Tra la polvere del cantiere e il rumore degli scavi, l’aria è mesta un po’ ovunque. In viale Pasubio, nascosto da un enorme cartellone pubblicitario piazzato a pochi metri, c’è una piccola insegna di ricambi per telefonia. «Qui non si vende più nulla — racconta il titolare —. La merce 'invecchia' in vetrina. Guardi questi carica-batterie: ormai sono fuori mercato, tanto è il tempo che sono qui».
Piazza XXV Aprile è stata «ingoiata » nell'estate 2006 per fare posto a 322 box e 346 parcheggi a rotazione. Un’opera da oltre 16 milioni di euro. Prima le indagini della sovrintendenza, poi il fallimento di una delle due ditte: di fatto i lavori sono ripartiti solo da un paio di mesi. La data di consegna è slittata all’aprile 2011. Nel frattempo, sulla piazza, qualcuno è anche arrivato. Ivano ha comprato la sua gelateria vista cantiere un anno e mezzo fa. Pentito? «Un po’ sì, inutile negarlo: gli affari non decollano. Ma io ci credo ancora, questo diventerà un angolo incantevole». Davanti al negozio c’è una giovane mamma che spinge il passeggino del figlio. Vive a pochi passi, in corso Como. «E pensare — racconta — che siamo scappati dall’Isola: eravamo spaventati da tutti quei cantieri. E ora ci troviamo nel delirio, con locali ovunque e gli spacciatori sull’uscio di casa». L’assessore ai Lavori Pubblici Bruno Simini giusto ieri ha incontrato i commercianti della zona. Assicura che le (nuove) scadenze saranno rispettate. Nel 2011, e questa è la buona notizia, la piazza sarà pedonale. Al parcheggio si entrerà da due ingressi: uno su viale Pasubio e l’altro dal lato Smeraldo. «Peccato, ma noi non ci saremo».
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