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Piano anti-ingorghi per i mezzi pubblici

Il traffico resta il principale nemico di autobus e tram. E il Comune prepara interventi radicali per proteggerne i percorsi

Articolo del: 12/11/2009
Autore: Oriana Liso

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Tram bloccati

in viale GoriziaServe un «netto miglioramento delle prestazioni del trasporto pubblico, affinché possa costituire una valida alternativa al mezzo privato». Per farlo sono necessari interventi radicali: via 60mila posti auto per far circolare tram e autobus, largo a nuove corsie preferenziali, a telecamere e a ticket d’ingresso. Ad ammettere i problemi, chiedendo nello stesso tempo al Comune di fare la sua parte, è Atm che ha stilato le “proposte di intervento per il miglioramento delle funzionalità dei mezzi pubblici», un elenco ragionato di consigli per i responsabili della Mobilità di Palazzo Marino. Alcune di quelle richieste, sintetizzate mesi fa ma mai rese pubbliche, cominciano a essere prese in considerazione soltanto ora, nel piano antitraffico del vicesindaco De Corato.



LE CORSIE RISERVATE

Il punto di partenza dello studio è la constatazione di un semi-fallimento delle sbandierate politiche per la mobilità sostenibile: perché su 1.347,9 chilometri di rete dei trasporti pubblici, solo 186,4 sono in corsie parzialmente o totalmente riservate, ma nessuna linea viaggia per tutto il percorso in sede separata. Questo ha ripercussioni sulla regolarità delle corse e sulla velocità (un tram nelle ore di punta viaggia con una media tra i 4 e i 9 chilometri orari). Nei tratti critici i problemi sono di tre tipi: la segnaletica orizzontale che indica la corsia riservata è poco rispettata (via Solari, via Ludovico il Moro, corso Monforte, Foro Buonaparte); i tempi dei semafori penalizzano i mezzi pubblici (in piazza Lega Lombarda come in corso Sempione); infine, ci sono troppe linee sullo stesso percorso. Che fare? Atm propone tre soluzioni: rivedere i tempi dei semafori, rendere evidenti e protette le corsie riservate (con cordoli e barriere), istituire nuove zone a traffico limitato. Il piano suggerisce 32 nuovi chilometri di corsie riservate.



LA SOSTA

Certo, le nuove linee del metrò risolverebbero molti dei problemi dei mezzi di superficie. Ma il fatto è che ogni scadenza — che si parli di nuove linee o di prolungamenti di quelle esistenti — viene sempre rimandata perché non ci sono soldi o volontà politica. Ecco perché anche gli studi di Atm sono realistici e ipotizzano un programma «attuabile in assenza di nuove linee metropolitane, quindi anche a breve termine». Sei punti: estensione della sosta a pagamento; eliminazione della sosta dagli assi maggiormente trafficati dove i mezzi pubblici viaggiano con quelli privati; estensione delle Ztl esistenti con concessione di pass per ingresso e sosta ai soli residenti delle singole aree; maggiore attenzione ai tempi dei semafori; intensificazione della rimozione forzata; nuovi anelli di capolinea tranviari in zone semicentrali (come, appunto, ha annunciato De Corato). Due soli i punti del piano b, quello realizzabile solo dopo la costruzione di M5 e M6 «e cioè dal 2015»: introduzione di un pedaggio (“road pricing”) fino all’anello della 90/91 e un piano di incremento delle tariffe della sosta.



LE AUTO PRIVATE

Corse che saltano, viaggi infiniti. Sono tanti i motivi per cui ancora molti milanesi (e molti che a Milano entrano per lavoro ogni giorno) preferiscono l’auto privata ai mezzi pubblici. È un cane che si morde la coda, però: perché se ci fossero meno auto in giro ci sarebbe più spazio per far viaggiare (meglio) i mezzi pubblici. Ecco perché Atm chiede una cura drastica, ricordando che il codice della strada «prevede che lungo le principali strade cittadine (di scorrimento, interquartiere e di quartiere) sia totalmente vietata la sosta. Se da circa 200 chilometri lineari di strade — spiega il piano di Atm — si eliminassero 60mila auto in sosta, aumenterebbero velocità e soprattutto regolarità dei mezzi, con un risparmio «valutabile in 15-16 milioni di euro all’anno» per il miglioramento delle prestazioni e la riduzione dei turni dei conducenti. Ma gli analisti sono chiari: per ottenere questo risultato vanno installate nuove telecamere e «va sottolineata la necessità di avviare un nuovo piano parcheggi con l’obiettivo prioritario di realizzare posteggi sotterranei pubblici e privati per bilanciare l’ eliminazione di posti auto dalle strade».

Commento: Come al solito andrà a finire che si penalizzerà chi deve girare in macchina, senza in realtà offrire significativi miglioramenti a livello di mezzi pubblici. Questo perchè la prima cosa è un' occasione per aumentare le entrate, la seconda richiede invece investimenti onerosi e impegno serio.

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