| Vito Dattolico: «L’ufficio è largamente sotto organico»
I giudici di pace: multe Ecopass, svolta sui ricorsi: respinti 9 su 10
Boom di reclami, ma per la sentenza ci vogliono 7 mesi
Articolo del: 04/12/2009 Autore: Armando Stella
Vai all' articolo originale
MILANO - Prossime udienze: giugno 2010. I ricorsi contro le multe Ecopass e le infrazioni nelle corsie riservate Atm saranno discussi tra sette mesi, i giudici di pace non riescono a sbrigarli prima, schiacciati da una crescita del 66,47 in un anno delle «opposizioni alle sanzioni amministrative». La piccola giustizia civile è in affanno, stremata: «È così, non ce la facciamo». Le pendenze sono aumentate del 79,51 per cento in un tribunale «largamente sotto organico», 116 giudici invece di 180. «In queste condizioni, facciamo miracoli», osserva il coordinatore Vito Dattolico: 344 procedimenti al giorno tra nuove cause, sentenze e decreti ingiuntivi.
Quelle su Ecopass, in particolare, hanno subito una svolta: «Il Comune ha modificato i cartelli agli ingressi dell’area ticket e depositato tutte le autorizzazioni. L’orientamento dei giudici, adesso, è cambiato: c’è un rigetto quasi totale dei ricorsi». La «buona fede» dell’automobilista non cancella più la sanzione in nove casi su dieci. Si avvisa il pubblico che «per gravi carenze di personale amministrativo è sospeso fino a nuova data il servizio di prenotazione...». L’ufficio del giudice di pace di via Francesco Sforza, nato nel 1995 per snellire la burocrazia dei processi, «lavora praticamente senza cancellieri », tagliati da un governo e dall’altro; i dipendenti sono stati ridotti a 113, poi a 107, «ma non sono mai stati più di 85-90»; i vertici sono stati «decurtati». Dattolico anticipa la radiografia che illustrerà l’11 dicembre all’inaugurazione dell’anno giudiziario: un’analisi schietta, tra superlavoro e nuove competenze penali (sui clandestini, ad esempio), personale carente e risultati della rivoluzione informatica.
Ultimo bilancio, la giustizia dei giudici di pace dal primo luglio 2008 al 30 giugno scorso: 63.401 iscrizioni di nuove cause civili (più 39,3 per cento, erano 45.504) e, tra queste, 48.548 ricorsi contro i verbali da Ecopass e traffico (più 66,47), oltre a un aumento del 6,5 per cento dei decreti ingiuntivi. E ancora, 31.167 sentenze, di cui solo 275 impugnate in appello: «Abbiamo registrato una riduzione enorme — chiosa Dattolico — probabilmente perché lavoriamo bene». Le ecomulte per la ztl Ecopass e le sanzioni nelle corsie riservate, da corso Magenta a corso Italia, hanno sbattuto tutte nell’ufficio di via Sforza: i milanesi hanno risposto al ticket con una batteria di contestazioni, oltre ventimila tra un’estate e l’altra.
E il trend, a quasi due anni dall’introduzione del pedaggio antismog, «è in crescita anche nel secondo semestre del 2009»: un po’ per la crisi, che ha strozzato i conti delle famiglie, e un altro po’, sostiene il coordinatore Dattolico, «perché i cittadini hanno fede nel ricorso, per altro non accompagnata dai risultati». Nei primi sei mesi del 2008 i ricorsi venivano accolti in tre casi su quattro. Il rapporto, oggi, s’è ribaltato: chi contesta, perde. I giudici di pace devono rispettare il limite minimo di 110 udienze l’anno e «noi, invece, siamo qui quasi tutti i giorni», insiste Dattolico: «Lavoriamo più del dovuto e lo facciamo a titolo gratuito, senza compenso. Ma quanto può durare questa situazione? È una follia».
Commenti |
Effettua il
Login per poter inserire un commento! |