| Oggi l'esposto in Tribunale
Darsena, ricorso al Tar: avanti il cantiere
I costruttori chiedono il rispetto della concessione firmata dal Comune cinque anni fa
Articolo del: 14/12/2009 Autore: Armando Stella
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MILANO - Il ricorso dei costruttori è pronto, chiede il «rispetto» della concessione firmata dal Comune e la sospensione dell’iter di «rescissione» del contratto. Darsena spa va alla battaglia dei Tar, oggi, per poter costruire l’autosilo nel vecchio porto di Milano appena possibile, «servono tra i 24 e i 36 mesi di lavori per realizzare i box, dopo aver completato l’ultima fase di scavi archeologici». È passato poco più d’un mese dall’annuncio del sindaco Letizia Moratti sulla cancellazione del parcheggio, la «ferita aperta» sui Bastioni: «Restituiremo quell’area alla città». La partita ora si complica. Di nuovo.
A cinque anni e passa dalla firma della convenzione per il parcheggio, il 24 settembre 2004. Da allora la Darsena è stata terreno di scontro tra amministrazione e comitati, discarica di rifiuti, ricovero per senzatetto. La linea di Palazzo Marino è chiara: «A parte le richieste di ripensamento da parte della società, non abbiamo mai visto un progetto serio». L’ultima trattativa si è arenata su questa ipotesi: 713 posti auto a rotazione (già approvati) e 303 posti in vendita per gli abitanti della zona. L’operatore ha chiesto di poter «recuperare» i 10 milioni di euro di costi aggiuntivi (scavi archeologici e ritardi) con il prolungamento della convenzione da 30 a 42 anni e l’adeguamento all’indice Istat del prezzo del ticket orario di posteggio, da 1,50 a 1,80 euro l’ora. «Chiediamo al Comune di riaprire immediatamente il confronto», spiega il presidente di Darsena spa, Ezio Pellegrini: «La nostra proposta è sul tavolo». A Palazzo Marino non si temono contraccolpi dal Tar: «L’impresa non ha rispettato le regole, e dunque non ha nessun diritto da rivendicare». Si capirà a giorni.
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