| Il tribunale boccia il divieto della Regione sull'uso di olio per il riscaldamento
Smog, il Tar respinge il piano del Pirellone
Accolto il ricorso sui combustibili. «Più rischi per chi vive e lavora a Milano». In procura il dossier del Comune
Articolo del: 03/01/2010 Autore: Biagio Marsiglia Armando Stella
Vai all' articolo originale
MILANO - Il Tar boccia la politica antismog della Regione e «annulla» la delibera che vieta in tutta la Lombardia «l’utilizzo dell’olio combustibile per gli impianti di riscaldamento civile». In Procura, nelle stesse ore, s’ingrossa il fascicolo a carico di Roberto Formigoni, Letizia Moratti e Guido Podestà: il procuratore aggiunto Nicola Cerrato ha chiesto una relazione a governatore, sindaco e presidente di Provincia, e «acquisito» documenti e atti sulle politiche contro l’inquinamento. Nelle carte dell’inchiesta è finito, per primo, il dossier della Fondazione Lombardia per l’Ambiente: la ricerca sostiene che «la popolazione residente che lavora a Milano, i residenti non occupati e le persone presso strutture ospedaliere presentano un grado di esposizione di tipo cronico».
Smog e giustizia, prima sentenza. Sezione IV del Tar, dispositivo depositato il 14 dicembre. Iplom, società che produce gasolio e bitumi, ha presentato ricorso contro la delibera regionale del 2006 sul divieto di benzine e distillati pesanti per il riscaldamento. Accolto. «Ogni progetto di regola tecnica — si legge nella sentenza — deve essere preventivamente notificato alla Commissione (Ue, ndr), anche quando lo scopo» è «di provvedere alla tutela della salute pubblica, dei consumatori o dell’ambiente». Il Pirellone, dunque, avrebbe fatto la scelta giusta ma senza avvisare prima Bruxelles. E ora? «Lo Stato Italiano — scrivono i giudici — dovrà portare a conoscenza della Commissione Europea la regola tecnica di cui è causa, affinché la Commissione possa esprimere il proprio orientamento ». La delibera, però, è immediatamente nulla. In Tribunale, intanto, procede l’indagine su polveri sottili e responsabilità amministrative, l’inchiesta nata da due esposti del Codacons. A Formigoni, Moratti e Podestà è contestato il «getto pericoloso di cose», reato che prevede la pena massima di un mese d’arresto o un’ammenda di 206,58 euro.
Il procuratore Cerrato e il sostituto Giulio Benedetti aspettano le relazioni difensive e si riservano di chiedere chiarimenti sulle decisioni adottate. A Firenze, proprio in questi giorni, si è aperto il processo sulle emissioni di Pm10 e biossido di azoto in cui sono imputati l’ex sindaco Leonardo Dominici, governatore e assessori. Tra i testimoni citati dai difensori ci sono il ministro Stefania Prestigiacomo, l’ex sindaco di Roma Walter Veltroni e Letizia Moratti. Due bacchettate del Tar in dieci giorni. Prima la sospensione delle nuove regole per il carico e scarico merci a Milano, ora la bocciatura sulle caldaie. «Chiederò l’intervento della Corte di giustizia europea », annuncia il consigliere comunale dei Verdi, Enrico Fedrighini: «Il Tar della Lombardia mette all’ultimo posto la salute dei cittadini, un principio costituzionalmente prevalente rispetto alle deroghe e agli interessi di imprese e commercianti». La proposta antiveleni di Roberto Caputo, Pd: «Rendere gratuiti per le festività natalizie i parcheggi di interscambio di accesso alla città, per incentivare i cittadini a lasciare la macchina e utilizzare i mezzi pubblici». Così Francesco Rizzati, Pdci: «I milanesi chiedono la chiusura del centro storico».
Commenti |
Effettua il
Login per poter inserire un commento! |