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Giudicato insufficiente il piano di risanamento atmosferico
Smog fuorilegge in Lombardia
Il caso alla Corte di giustizia Ue
Stop alle deroghe per il Pm10. I verdi: rischiamo multa da 800 milioni. Il Pirellone: sanzioni? Una bufala

Articolo del: 26/11/2010
Autore: Annachiara Sacchi

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MILANO - I limiti sono stati superati. In tutti i sensi. Lo dice la Commissione europea: l’Italia - e la Lombardia in particolare - «non ha finora affrontato in modo efficace il problema delle emissioni eccessive di Pm10». Ecco perché il Paese è stato deferito davanti alla Corte di giustizia. E ora il consigliere verde Enrico Fedrighini, che per primo presentò un reclamo contro l’inquinamento milanese, calcola: «Potrebbe arrivare una multa da 800 milioni di euro». La replica del Pirellone: «Nessuna multa. È l’ennesima bufala». Tempo scaduto. Da ieri si è aperta la strada che potrebbe portare al «processo» e alle multe. Perché quello della Ue è, sintetizzando, una sorta di rinvio a giudizio. Del resto «in Italia - aveva detto il commissario europeo all’Ambiente, Janez Potocnik - sono ancora troppi i luoghi dove, per ogni 10 mila abitanti, piu di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa delle polveri sottili». Tra questi luoghi c’è la Lombardia. Ma sono in tutto quattro - Italia, Spagna, Portogallo e Cipro - i Paesi finiti sul banco degli imputati per l’inquinamento. Dovevano adeguarsi entro il 2005 alla legislazione Ue, che stabilisce valori limite di Pm10 da non superare per più di 35 volte in un anno. Un’esenzione era possibile fino a giugno 2011. Ma ecco il commento da Bruxelles: «La Commissione ritiene che le condizioni per concedere proroghe non siano state rispettate». Lombardia sotto accusa. Secondo Fedrighini, «è l’unica Regione italiana fuorilegge. Le altre, almeno per quanto riguarda il Pm10, si sono messe in regola. Come il Piemonte». La previsione: «Per la Lombardia - calcola Fedrighini - si attende una sanzione di 800 milioni per il 2005, che potrebbe essere confermata anche per gli anni successivi: si arriverebbe così a 4 miliardi di multa». Unica soluzione: aprire un percorso d’urgenza con misure radicali contro il Pm10. E «la misura cha consentito al Piemonte di ottenere la proroga: pedaggi differenziati per incentivare il trasporto merci durante le ore notturne». E «una class action dei cittadini». Ecopass? «Troppo poco». L’accusa. E la difesa della Regione: «Nessuna multa. Fedrighini scippa e deforma una non-notizia. Anzitutto non è vero che viene comminata una multa. La materia passa ora all’esame della Corte di giustizia. E, in caso di multa, la sanzione sarà per lo Stato italiano». Finale: «L’Europa apprezza i piani antismog della Lombardia, mentre prende atto che continua a mancare un piano nazionale». L’assessore all’Ambiente, Marcello Raimondi: «Oggi riuniremo una tavolo delle Regioni padane per discutere il problema». Ma c’è un’altra brutta notizia: l’Italia è nel mirino di Bruxelles anche per non aver preso le misure per proteggere il bacino del fiume Olona. Sempre materia lombarda. Luca Gaffuri, capogruppo pd in Regione: «Le previsioni per il futuro non sono rosee: nel bilancio regionale i fondi per l’ambiente sono stati completamente azzerati». ] MILANO - I limiti sono stati superati. In tutti i sensi. Lo dice la Commissione europea: l'Italia - e la Lombardia in particolare - «non ha finora affrontato in modo efficace il problema delle emissioni eccessive di Pm10». Ecco perché il Paese è stato deferito davanti alla Corte di giustizia. E ora il consigliere verde Enrico Fedrighini, che per primo presentò un reclamo contro l'inquinamento milanese, calcola: «Potrebbe arrivare una multa da 800 milioni di euro». La replica del Pirellone: «Nessuna multa. È l'ennesima bufala».



Tempo scaduto. Da ieri si è aperta la strada che potrebbe portare al «processo» e alle multe. Perché quello della Ue è, sintetizzando, una sorta di rinvio a giudizio. Del resto «in Italia - aveva detto il commissario europeo all'Ambiente, Janez Potocnik - sono ancora troppi i luoghi dove, per ogni 10 mila abitanti, piu di 15 persone muoiono prematuramente solo a causa delle polveri sottili». Tra questi luoghi c'è la Lombardia. Ma sono in tutto quattro - Italia, Spagna, Portogallo e Cipro - i Paesi finiti sul banco degli imputati per l'inquinamento. Dovevano adeguarsi entro il 2005 alla legislazione Ue, che stabilisce valori limite di Pm10 da non superare per più di 35 volte in un anno. Un'esenzione era possibile fino a giugno 2011. Ma ecco il commento da Bruxelles: «La Commissione ritiene che le condizioni per concedere proroghe non siano state rispettate».



Lombardia sotto accusa. Secondo Fedrighini, «è l'unica Regione italiana fuorilegge. Le altre, almeno per quanto riguarda il Pm10, si sono messe in regola. Come il Piemonte». La previsione: «Per la Lombardia - calcola Fedrighini - si attende una sanzione di 800 milioni per il 2005, che potrebbe essere confermata anche per gli anni successivi: si arriverebbe così a 4 miliardi di multa». Unica soluzione: aprire un percorso d'urgenza con misure radicali contro il Pm10. E «la misura cha consentito al Piemonte di ottenere la proroga: pedaggi differenziati per incentivare il trasporto merci durante le ore notturne». E «una class action dei cittadini». Ecopass? «Troppo poco».



L'accusa. E la difesa della Regione: «Nessuna multa. Fedrighini scippa e deforma una non-notizia. Anzitutto non è vero che viene comminata una multa. La materia passa ora all'esame della Corte di giustizia. E, in caso di multa, la sanzione sarà per lo Stato italiano». Finale: «L'Europa apprezza i piani antismog della Lombardia, mentre prende atto che continua a mancare un piano nazionale». L'assessore all'Ambiente, Marcello Raimondi: «Oggi riuniremo una tavolo delle Regioni padane per discutere il problema». Ma c'è un'altra brutta notizia: l'Italia è nel mirino di Bruxelles anche per non aver preso le misure per proteggere il bacino del fiume Olona. Sempre materia lombarda. Luca Gaffuri, capogruppo pd in Regione: «Le previsioni per il futuro non sono rosee: nel bilancio regionale i fondi per l'ambiente sono stati completamente azzerati».

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