Articolo del: 25/11/2010 Autore: Marta Bravi
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Quest’anno sotto l’albero di Natale il Tesoro rischia di trovare un bel pacco. Sotto forma di sanzione dell’Unione europea. Il generoso mittente è il capogruppo dei Verdi in Comune Enrico Fedrighini. Nel pacchetto, un’elevata concentrazione di Pm10. L’Italia infatti rischia di vedersi recapitare dalla Corte di giustizia una multa da ben 800 milioni di euro. All’origine una denuncia avanzata dall’ambientalista Fedrighini, all’epoca semplice cittadino, per mancato rispetto delle norme a tutela della salute pubblica. Nel 2005 le polveri sottili o Pm10 nell’area 1, ovvero nella Provincia di Milano, Como e Varese, avevano sforato per 140 giorni il livelli consentiti per legge (35 secondo la direttiva 2008/50/CE). La Commissione europea ha accolto il ricorso, avviando una procedura nei confronti di tutti gli stati «fuori legge» per la qualitò dell’aria: olte all’Italia, Cipro, Portogallo e Spagna.
Ma non è detto che la Corte di giustizia commini la multa: l’Italia - fanno notare dal Pirellone - non è mai stata condannata per la mancata tutela della salute pubblica. Solo in quel caso, la Corte non dovrebbe far altro che quantificare la sanzione, ora invece dovrà emettere una sentenza nel merito, che tornerà al vaglio della Commissione. Solo tra 1 anno, eventualmente, si potrà parlare di colpevolezza e di multa. «Non è vero - si legge nella nota diffusa dalla regione - che viene comminata una multa. La materia passa proprio ora all’esame della Corte di Giustizia UE».
Non legge così la risposta ricevuta da Bruxelles Fedrighini che parla di multa imminente: «Amareggia la conclusione finale della commissione europea». «Per quanto tutti gli stati membri abbiano chiesto la proroga - si legge nel documento allegato alla risposta - la commissione ritiene che le condizioni per concederla non siano state rispettate per diverse zone non in regola e per questa ragione ricorre alla Corte di giustizia europea contro tali stati membri». «Questo significa una cosa molto semplice. Da oggi il conflitto tra Lombardia e Bruxelles si sposta di livello: dalla discussione sulle misure antismog da adottare, ci si occuperà ora della quantificazione della multa (che sarà pesante) a carico della regione inadempiente. Il prossimo passaggio - sostiene Fedrighini - sarà una quantificazione della multa: soldi pubblici che potrebbero essere dedicati al potenziamento del trasporto pubblico e delle misure antismog». Per essere sicuro di ottenere qualche risultato, però Fedrighini ha reiterato le denunce tutti gli anni, quindi anche nel 2006, 2007, 2008 e 2009, che secondo i suoi calcoli potrebbero portare a una maxi multa di 4 miliardi di euro. «Sono anni che come regione - spiega l’assessore Marcello Raimondi - chiediamo un piano per la qualità dell’aria a livello nazionale. La Lombardia, anzi, è tra le regioni più virtuose sotto questo aspetto e l’Europa, anche pubblicamente, ha apprezzato e apprezza i piani antismog di Regione Lombardia, mentre prende atto che continua a mancare un piano nazionale, più volte promesso ma mai presentato». Non è un caso che oggi si riunirà il tavolo delle regioni della valle del Po per discutere di aria.
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